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    Bhutan, in 16 giorni vaccinato il 93 per cento degli adulti

    © Christopher J. Fynn / Wikimedia Commons / CC BY-SA 3.0 & GFDL
    Di Andrea Lanzetta
    Pubblicato il 12 Apr. 2021 alle 15:49 Aggiornato il 12 Apr. 2021 alle 15:57

    Un Paese su tutti nel mondo si impone per il rapidissimo procedere della campagna di vaccinazioni contro la Covid-19 e non si tratta del tanto celebrato caso di Israele e nemmeno degli Stati Uniti: è il Bhutan. Il piccolo regno himalayano incastonato tra India e Cina ha infatti quasi concluso – in soli 16 giorni – le somministrazioni di vaccini.

    Se gli Stati all’avanguardia nella campagna vaccinale a livello globale hanno impiegato mesi per conseguire tali risultati, in Bhutan è già stato vaccinato il 93 per cento degli adulti e tutto solo tra il 27 marzo e l’11 aprile. Nel complesso, il regno asiatico ha così immunizzato il 62 per cento dei suoi 800 mila abitanti.

    Grazie alla rapidità delle somministrazioni dei vaccini, in termini proporzionali, la piccola nazione himalayana si pone appena dietro le isole Seychelles, che hanno già vaccinato il 66 per cento dell’intera popolazione di quasi 100.000 residenti.

    Ma come ha fatto la nazione himalayana, soltanto 129esima su 189 Paesi e territori del mondo secondo l’indice di sviluppo umano delle Nazioni Unite, a raggiungere tale risultato? Il segreto del regno asiatico risiede proprio nella sua particolarità geografica.

    I numeri contenuti in termini di abitanti hanno certamente favorito il Bhutan, la cui cronica mancanza di infrastrutture avrebbe però fatto pensare a tutt’altro esito per la campagna vaccinale contro il Coronavirus. Eppure il piccolo regno è riuscito a sfruttare abilmente le rigide condizioni climatiche per lo stoccaggio dei sieri, come già avvenuto durante le precedenti campagne di vaccinazione.

    Il Paese ha ricevuto i primi 150 mila vaccini AstraZeneca dalla vicina India già a gennaio ma le prime dosi sono state distribuite solo a partire dalla fine di marzo, in coincidenza con alcune ricorrenze tradizionalmente di buon auspicio per l’astrologia buddista, la cui scuola Vajrayāna rappresenta la confessione religiosa di gran lunga maggioritaria nel regno. La prima dose di vaccino è stata infatti somministrata il 27 marzo a una donna nata nell’anno della scimmia, accompagnata da canti di preghiere.

    Secondo il ministero della Salute del regno, il Paese possiede dosi sufficienti per immunizzare l’intera popolazione. Per entrare nel Paese, i viaggiatori provenienti dall’estero sono tenuti a osservare una quarantena obbligatoria di 21 giorni. Tutte le scuole e le istituzioni didattiche sono rimaste aperte, monitorandone il rispetto dei protocolli anti-Covid. Dall’inizio della pandemia, il Bhutan ha registrato un totale di 910 casi confermati di Covid-19 e un solo decesso correlato al nuovo Coronavirus.

    Leggi anche: La Cina ammette: “I nostri vaccini contro il Covid hanno una scarsa efficacia” / Francia, boom di rifiuti per il vaccino Moderna: “La gente lo confonde con AstraZeneca”

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