Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 17:47
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Guida Bardi
Home » Esteri

Cosa è Abu Sayyaf, il gruppo terroristico affiliato all’Isis nelle Filippine

Immagine di copertina

Il gruppo filippino che ha diffuso il 27 febbraio il video della decapitazione di un ostaggio tedesco agisce nel sud del paese e punta soprattutto al rapimento di turisti

L’omicidio dell’ostaggio tedesco Jurgen Kantner è stato l’ultimo attribuito ad Abu Sayyaf, un gruppo di militanti islamici delle Filippine che ha guadagnato milioni di dollari grazie ai rapimenti e alle richieste di riscatto dal 1990 ad oggi. 

Inquirer.net ha riportato un’analisi dell’Afp nella quale si spiega cosa è e cosa fa il gruppo di Abu Sayyaf. 

La cellula terroristica è un ramo dell’insurrezione separatista musulmano che ha rivendicato più di 120mila rapimenti nel sud delle Filippine sin dal 1970. Il gruppo di Abu Sayyaf è nato negli anni Novanta grazie ai fondi provenienti da un membro della famiglia dell’ex leader di al-Qaeda, Osama bin Laden. La cellula si è affiliata allo Stato Islamico.

Le roccaforti di Abu Sayyaf sono le isole di Jolo e Basilan nel sud delle Filippine. Il gruppo conta solo 400 seguaci armati, secondo le ultime stime.

Ricorrendo a imbarcazioni molto veloci, i militanti agiscono nei resort, nelle zone costiere e nelle aree portuali del sud ovest delle Filippine, in alcuni casi viaggiando per centinaia di chilometri partendo dalle loro roccaforti.

**Questa notizia puoi leggerla direttamente sul tuo Messenger di Facebook. Ecco come.**

La maggioranza delle loro vittime sono turisti benestanti. Negli ultimi anni il gruppo ha esteso il suo raggio d’azione sequestrando anche pescatori indonesiani, vietnamiti, coreani e malesiani. I militanti rapiscono anche persone del luogo come manager e insegnanti, chiedendo poi un riscatto meno ingente. 

A febbraio 2017 il gruppo di Abu Sayyaf, secondo le forze militari locali, ha in ostaggio sei vietnamiti, sette indonesiani, un olandese e sette persone del luogo. Un singolo rapimento può far guadagnare anche milioni di dollari.

Abu Sayyaf ha dichiarato di aver ricevuto i cinque milioni di dollari che aveva chiesto per la liberazione di una coppia tedesca rapita quando si trovava a bordo del loro yacht nel 2014 e poi rilasciata dopo sei mesi. 

Dal 2002 al 2014 gli Stati Uniti hanno impiegato le forze speciali per formare e fornire aiuti di intelligence alle truppe filippine, operazioni che hanno portato all’uccisione e all’arresto di alcuni leader di Abu Sayyaf.

Il presidente delle Filippine Rodrigo Duterte, poco dopo il suo insediamento nel 2016, ha lanciato un’offensiva militare per distruggere la cellula terroristica. Ma, come il suo predecessore, la sua operazione non ha avuto successo.

La conoscenza del territorio montagnose e delle isole, insieme al supporto delle comunità locali, rende Abu Sayyaf capace di respingere gli assalti militari. Inoltre, gli ingenti ricavi derivanti dai riscatti permette loro di comprare nuove armi e corrompere le popolazioni autoctone.

Alcuni membri delle autorità locali e delle forze di sicurezza sono coinvolti in queste operazioni, aiutando il gruppo terroristico, come spiegato all’Afp da Rommel Banlaoi, capo dell’istituto filippino per la pace, la violenza e le ricerche sul terrorismo.

**Non restare fuori dal mondo. Iscriviti qui alla newsletter di TPI e ricevi ogni sera i fatti essenziali della giornata.** 

Ti potrebbe interessare
Esteri / Decine di dollari per un po’ di riso e qualche verdura: Gaza muore di fame e i prezzi alimentari salgono alle stelle
Esteri / Esclusivo TPI – “Qui non c’è più spazio per vivere”: lo straziante racconto da Gaza di un operatore umanitario
Esteri / Uccisi a Washington due dipendenti dell’ambasciata israeliana negli Usa. L’attentatore: “Palestina libera”. Tel Aviv: “Terrorismo antisemita”
Ti potrebbe interessare
Esteri / Decine di dollari per un po’ di riso e qualche verdura: Gaza muore di fame e i prezzi alimentari salgono alle stelle
Esteri / Esclusivo TPI – “Qui non c’è più spazio per vivere”: lo straziante racconto da Gaza di un operatore umanitario
Esteri / Uccisi a Washington due dipendenti dell’ambasciata israeliana negli Usa. L’attentatore: “Palestina libera”. Tel Aviv: “Terrorismo antisemita”
Esteri / Allenava una scuola calcio a Gaza durante la guerra: ucciso in un raid di Israele con tutta la sua famiglia
Esteri / L’esercito israeliano spara a una delegazione Ue in Cisgiordania. Tajani: "inaccettabile"
Esteri / "Melania e io siamo addolorati": il messaggio di Trump per Biden
Esteri / Elezioni: in Romania e Polonia vincono gli europeisti, in Portogallo centrodestra primo ma senza maggioranza
Esteri / Usa, l’ex presidente Biden ha una forma aggressiva di cancro alla prostata
Esteri / Gaza: Israele lancia una nuova offensiva terrestre nella Striscia
Esteri / Le prime volte di Prevost: così Leone XIV entra nella storia