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Home » Esteri

Corruzione dal Qatar: fermati quattro italiani tra cui l’ex deputato Pd Panzeri. Indagata pure la vicepresidente del Parlamento Ue

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Un ex deputato europeo, il presidente della Federazione mondiale dei sindacati (Ituc), due assistenti parlamentari, tutti italiani, sono stati interrogati questa mattina dalla giustizia belga a proposito di un possibile reato di corruzione, che potrebbe essere stato realizzato a quanto sembra dal Qatar nel quadro della candidatura a sede dei Mondiali di calcio 2022.

Aggiornamento: nella serata di venerdì nel quadro dell’inchiesta è stata fermata anche una dei 14 vice presidenti del Parlamento europeo, a seguito di una perquisizione nel suo appartamento. Si tratta della greca Eva Kaili, esponente socialista e compagna di uno degli assistenti parlamentari fermati questa mattina, Francesco Giorgi.

Il fermo è stato possibile perché in seguito alla perquisizione sarebbe stata colta in flagranza di reato.

Kaili si era distinta recentemente per numerose prese di posizione, anche in interventi in Aula, particolarmente in favore del governo del Qatar, descritto come un Paese con una nuova generazione “di persone molto intelligenti e con un alto livello di istruzione”, “che ci ha aiutato” e che “ha già fatto l’impossibile”.

I fermi

Il tribunale federale belga ha confermato il fermo di quattro persone, tra cui Panzeri e Visentini, sotto presunzione della loro innocenza. I fermati – scrive il giornale belga – sono a disposizione del giudice istruttore che nelle prossime 48 ore potrebbe decidere di spiccare eventuali mandati d’arresto. Nell’ambito dell’azione avviata stamane, la polizia ha effettuato anche 14 perquisizioni. A Bruxelles, a casa di Panzeri, secondo quanto scrive ’Le Soir’, gli inquirenti hanno trovato cinquecentomila euro in contanti. Tutti i fermati sono di nazionalità o di origine italiana. Tra loro anche il direttore di una Ong e un assistente parlamentare.

Tra gli obiettivi degli inquirenti ci sarebbe l’organizzazione no profit Fight Impunity, presieduta da Panzeri, che dal 2019 (con sede a Bruxelles) si occuperebbe di “promuovere la lotta contro l’impunità per gravi violazioni dei diritti umani e crimini contro l’umanità”. Le due testate che firmano l’esclusiva sospettano che la Ong abbia avuto un ruolo attivo nelle pressioni del Qatar, criticato dalla comunità internazionale per le violazioni dei diritti umani degli oppositori, delle persone Lgbt+ e dei lavoratori in previsione dell’organizzazione dei Mondiali di calcio in corso.

“Da diversi mesi gli inquirenti della polizia giudiziaria federale sospettano che uno Stato del Golfo”, secondo i due giornali, il Qatar, “stia cercando di influenzare le decisioni economiche e politiche del Parlamento europeo”, ha detto Eric Van Duyse, portavoce della Procura federale di Bruxelles. Le presunte condotte illecite sarebbero avvenute “in particolare, versando ingenti somme di denaro o offrendo ingenti doni a terzi con una posizione politica e/o strategica importante all’interno del Parlamento europeo”, ha aggiunto il portavoce. Oltre a Panzeri e Visentini sono stati fermati il direttore di una ong e un assistente parlamentare europeo.

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