Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Menu
  • Esteri
  • Home » Esteri

    Coronavirus, un vaccino cinese ha superato la Fase 1

    Di Lara Tomasetta
    Pubblicato il 27 Mag. 2020 alle 13:13 Aggiornato il 27 Mag. 2020 alle 13:26

    Attualmente, nella corsa al vaccino contro il Covid, se si stila un’ipotetica classifica basata sulla sperimentazione clinica (su volontari umani), risultano in gara almeno tre studi clinici. Tutti sono stati pubblicati sulla pagina Clinicaltrials.gov. Tra questi, uno ha già superato la cosiddetta fase 1.

    I primi risultati della sperimentazione sono stati pubblicati da un gruppo di ricercatori cinesi. Si tratta di un vaccino basato su un adenovirus non replicante (come se fosse un virus ucciso), modificato per diventare vettore della proteina spike del SARS-CoV-2. In pratica una sorta di guscio vuoto da cui spuntano le proteine del Coronavirus. Lo studio ha valutato la sicurezza e la capacità di produrre una risposta immunitaria in grado di bloccare il virus. Lo studio è stato pubblicato online dalla rivista scientifica The Lancet. Secondo una nota diffusa dalla testata britannica, questo studio clinico, condotto su 108 adulti sani, si è dimostrato promettente a 28 giorni dall’inoculazione del vaccino sperimentale ma i risultati finali saranno valutati in sei mesi. Saranno infatti necessari ulteriori studi per valutare l’efficacia della risposta immunitaria provocata nei soggetti coinvolti.

    I ricercatori hanno svolto analisi del sangue a intervalli regolari per capire se il vaccino sia sicuro e se riesca riuscito a stimolare sia l’immunità umorale sia l’immunità cellulare. La risposta immunitaria umorale si basa sull’attività dei linfociti B. Per l’altra risposta immunitaria, quella cellulare, il meccanismo di difesa dal virus è diverso perché sono le stesse cellule del sistema immunitario – in particolare i linfociti T – e non gli anticorpi prodotti a combattere il virus e ad annientare le cellule infette. Idealmente, un vaccino dovrebbe stimolare entrambe queste risposte immunitarie e non solo quella umorale.

    Per quanto riguarda la risposta immunitaria, gli autori hanno spiegato che dopo 14 giorni dalla somministrazione in una singola dose il vaccino sperimentale ha prodotto anticorpi specifici contro il Sars-Cov-2 e anche una buona risposta cellulare.

    “Questi risultati rappresentano una pietra miliare per la ricerca”, ha spiegato il professor Wei Chen dell’Istituto di Biotecnologia di Pechino, responsabile della sperimentazione.”Lo studio dimostra che una singola dose del nuovo vaccino ‘Ad5-nCoV’ contro la Covid-19 con vettore adenovirale di tipo 5 produce anticorpi e cellule T specifici in 14 giorni, rendendolo un potenziale candidato per ulteriori ricerche”. “Tuttavia, questi risultati devono essere interpretati con cautela”, precisa l’esperto cinese. “Lo sviluppo di un vaccino contro la Covid-19 presenta una serie di sfide senza precedenti e la capacità di stimolare queste risposte immunitarie non indica necessariamente un’efficace protezione degli esseri umani contro il nuovo Coronavirus”.

    Oltre agli sforzi in corso in Cina per sviluppare un vaccino efficace, anche vari ricercatori nel Regno Unito e negli Stati Uniti sono impegnati in studi simili. Ad aprile, alcuni ricercatori dell’Università di Oxford hanno avviato una serie di sperimentazioni di potenziali vaccini sugli esseri umani. Secondo l’ateneo britannico, sono già state completate oltre 1.000 immunizzazioni per uno studio di fase 1 in volontari adulti sani e il follow-up è attualmente in corso.

    La fase 2 dello studio prevede l’estensione della sperimentazione ad altre fasce di età, per includere un limitato numero di adulti più anziani e di bambini, mentre la fase 3 vedrà i ricercatori impegnati a valutare la funzionalità del potenziale vaccino in un gran numero di persone al di sopra dei 18 anni di età. “Nello scenario migliore, entro l’autunno del 2020, otterremo i risultati sull’efficacia del vaccino attraverso uno studio di fase 3 e sulla capacità di produrne grandi quantità”, aveva sottolineato in una precedente intervista scritta a Xinhua la professoressa Sarah Gilbert dell’Università di Oxford.

    Leggi anche: Coronavirus, l’allarme dell’immunologo: “Col vaccino troppo in fretta rischio catastrofe”; Vaccino anti-Covid, nel Lazio iniziano i test su 10mila persone /2. Rezza a TPI: “La terapia al plasma? Funziona ma non sostituisce il vaccino”TUTTE LE ULTIME NOTIZIE SUL CORONAVIRUS IN ITALIA E NEL MONDO

    CORONAVIRUS ULTIME NOTIZIE: TUTTI I NUMERI
    Leggi l'articolo originale su TPI.it
    Mostra tutto
    Exit mobile version