Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 11:00
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Guida Bardi
Home » Esteri

Cosa si sono detti alla conferenza di Parigi sul conflitto israelo-palestinese

Immagine di copertina

70 paesi hanno partecipato all'iniziativa francese per riaffermare la soluzione dei due stati come l'unica in grado di riportare la pace in Medio Oriente

Si è svolta domenica 15 gennaio 2017 la conferenza di Parigi, durante la quale i 70 paesi partecipanti hanno riaffermato che solo la soluzione dei due stati può risolvere il conflitto israelo-palestinese e hanno avvertito le parti che qualsiasi iniziativa unilaterale potrebbe pregiudicare i negoziati.

La dichiarazione congiunta diffusa a termine della giornata di conferenza sulla pace in Medio Oriente non ha incluso una critica esplicita ai piani annunciati dal presidente eletto degli Stati Uniti Donald Trump di spostate l’ambasciata americana da Tel Aviv a Gerusalemme ma, secondo alcuni diplomatici, il testo manda comunque un messaggio subliminale in tal senso.

Trump ha manifestato l’intenzione di perseguire politiche maggiormente filo-israeliane, obiettivo confermato anche dalla nomina di David Friedman, revisionista della soluzione dei due stati e sostenitore degli insediamenti, ad ambasciatore degli Stati Uniti in Israele.

— LEGGI ANCHE: Chi è il nuovo ambasciatore degli Stati Uniti in Israele

Lo status della città è uno dei nodi cruciali e più complessi del processo di pace in Medio Oriente: Israele proclama l’intera città come sua capitale, mentre i palestinesi ritengono che Gerusalemme est dovrà essere la capitale del futuro stato palestinese.

Tutte le sedi diplomatiche in Israele si trovano a Tel Aviv, riconosciuta internazionalmente come capitale dello stato ebraico.

Tra i partecipanti alla conferenza di Parigi i principali paesi europei e arabi, oltre ai membri permanenti del Consiglio di sicurezza dell’Onu. Non era erano presenti, invece, né i rappresentanti palestinesi né quelli israeliani. 

Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha liquidato l’iniziativa francese come “futile”. Mentre il presidente palestinese Mahmoud Abbas è favorevole e chiede ai paesi che vi prendono parte di mettere fine alle attività dei coloni israeliani nei territori occupati.

— LEGGI ANCHE: Abbas a Roma per inaugurare l’ambasciata palestinese presso la Santa Sede

I partecipanti hanno “invitato le due parti … a trattenersi dal prendere iniziative unilaterali che pregiudicano il risultato dei negoziati sulle questioni cruciali, inclusi lo status di Gerusalemme, la sicurezza e i rifugiati”.

La conferenza di Parigi ha comunque affermato che il suo scopo non è quello di imporre alcunché su Israele o sui palestinesi e che solo negoziati diretti possono risolvere il conflitto.

Il ministro degli Esteri francese Jean-Marc Ayrault ha dichiarato che “per noi è vitale ricordare la base dei negoziati. Quella base sono i confini del 1967 e le risoluzioni delle Nazioni Unite”.

Tuttavia il comunicato finale della conferenza non ha fatto menzione della risoluzione 2334 che condanna gli insediamenti israeliani nei territori occupati, adottata di recente grazie all’astensione degli Stati Uniti.

I partecipanti hanno infine deciso che si incontreranno nuovamente prima della fine dell’anno. La Francia, che ospita le maggiori comunità musulmane ed ebraiche d’Europa, sta provando a ravvivare il processo di pace in Medio Oriente da circa un anno.

**Non restare fuori dal mondo. Iscriviti qui alla newsletter di TPI e ricevi ogni sera i fatti essenziali della giornata.**

Ti potrebbe interessare
Esteri / Netanyahu: “Spero di ricomporre con Biden ma Hamas va sconfitto a Rafah”
Esteri / La mucca cinese di Xi Jinping attira consensi in Europa
Esteri / Biden: “Se Netanyahu attacca Rafah fermerò le forniture di armi americane”. La replica di Netanyahu: “Avanti anche da soli contro Hamas”. 80mila persone in fuga da Rafah
Ti potrebbe interessare
Esteri / Netanyahu: “Spero di ricomporre con Biden ma Hamas va sconfitto a Rafah”
Esteri / La mucca cinese di Xi Jinping attira consensi in Europa
Esteri / Biden: “Se Netanyahu attacca Rafah fermerò le forniture di armi americane”. La replica di Netanyahu: “Avanti anche da soli contro Hamas”. 80mila persone in fuga da Rafah
Esteri / AstraZeneca ritira il suo vaccino anti-Covid dopo le ammissioni sugli effetti collaterali
Esteri / Gli Usa fermano la fornitura di bombe a Israele, Hagari: “Presentato un piano per un anno di guerra a Gaza”. L'annuncio di Hamas: “Colloqui finiti, Israele è tornato indietro”
Esteri / È iniziata l’invasione israeliana di Rafah: "Preso il controllo del valico. Uccisi 20 miliziani e individuati nuovi tunnel". Netanyahu: “La proposta di Hamas voleva solo impedire l’operazione a Rafah”
Esteri / Xi Jinping torna in Europa dopo cinque anni e va in visita in Francia, Serbia e Ungheria
Esteri / Russia annuncia esercitazioni militari nucleari contro "minacce dell'Occidente"
Esteri / Cessate il fuoco, Hamas accetta l’accordo di Egitto e Qatar. Israele: “Esaminiamo proposta, ma i preparativi per Rafah continuano”
Esteri / Usa, l’ennesima gaffe di Joe Biden: gli alleati India e Giappone sono Paesi “xenofobi”