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    Brexit: Juncker blocca i piani della May: “L’accordo non sarà rinegoziato”

    Di Laura Melissari
    Pubblicato il 30 Gen. 2019 alle 17:37 Aggiornato il 10 Set. 2019 alle 20:02

    Il parlamento britannico ha approvato un emendamento che impegna la premier May a trovare un nuovo accordo sul backstop con l’Irlanda e su altri punti controversi. Ma l’Unione europea ha già fatto sapere che l’accordo, già bocciato dal parlamento britannico lo scorso 15 gennaio, non è negoziabile.

    Leggi anche: Backstop, perché il confine irlandese è uno dei problemi più difficili da risolvere

    I deputati della Camera bassa hanno approvano con 317 voti a favore e 301 contro l’emendamento del deputato conservatore Graham Brady che impegna il governo a trovare una soluzione alternativa sulla questione del confine tra Irlanda del Nord e Repubblica di Irlanda, e che di fatto mantiene il Regno Unito nell’unione doganale europea.

    Nonostante il diniego di Bruxelles, Theresa May ci prova, sostenendo che è interesse comune arrivare a un’uscita concordata.

    Si fa dunque sempre più probabile l’ipotesi di una hard Brexit, l’uscita dall’Ue senza accordo. L’ipotesi del No deal, come abbiamo già spiegato, spaventa molti.

    Leggi anche: Cosa succede se non si raggiunge un accordo sulla Brexit: il temuto scenario del “No deal”

    Il capo negoziatore per la brexit Michel Barnier è stato chiaro: “L’unico punto che voglio sottolineare è che le istituzioni dell’Unione europea sono e restano unite, restiamo all’accordo che abbiamo negoziato con il Regno Unito, mai contro il Regno Unito”.

    Il presidente della commissione Ue, Jean Claude Juncker, ribadisce che l’accordo negoziato alcuni mesi fa è “il solo e il migliore possibile”, e non sarà rinegoziato.

    “Il voto di ieri alla Camera dei Comuni non cambia le cose: l’accordo di ritiro non sarà rinegoziato”, ha detto in un discorso davanti all’Europarlamento durante il dibattito su Brexit.

    Il voto dell’emendamento “ha acuito il rischio di un’uscita non ordinata e quindi dobbiamo continuare a prepararci per tutti gli scenari, anche i peggiori”, ha detto Juncker.

    Anche Guy Verhofstadt, responsabile per la Brexit al Parlamento di Strasburgo, ha detto chiaramente che il backstop non è negoziabile: “Il backstop è un’assicurazione, necessaria per essere sicuri al 100% che non ci saranno confini tra Irlanda del Nord e Repubblica irlandese. Noi per primi non vogliamo che il backstop sia utilizzato, è solo una garanzia. da cui dipende molto del futuro delle nostre relazioni”.

    “L’accordo di recesso è e rimane il modo migliorare per assicurare una uscita ordinata del Regno Unito dall’Unione”, ha detto il presidente Tusk attraverso un suo portavoce.

    “Il paracadute irlandese fa parte dell’accordo di recesso e l’accordo di recesso non può essere rinegoziato”, ha ribadito il presidente del Consiglio europeo.

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