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Brexit: vertice a Bruxelles tra Theresa May e Juncker

Immagine di copertina
La premier britannica Theresa May e Jean Claude Juncker, presidente della Commissione europea. Credit: EMMANUEL DUNAND / AFP

Summit sulle future relazioni a lungo termine tra Regno Unito e Unione europea

Mercoledì 21 novembre 2018 è in programma a Bruxelles un vertice sulla Brexit tra la premier britannica, Theresa May, e  il presidente della Commissione europea, Jean-Claude Juncker. Il governo di Londra ha dichiarato che l’incontro fa parte “dell’accordo in corso sui negoziati per il futuro quadro di relazioni” con l’Ue.

Al centro del summit il tema delle future relazioni a lungo termine tra il Regno Unito e l’Unione europea, mentre non è all’ordine del giorno il contestato accordo di ritiro raggiunto a livello tecnico dalle due delegazioni.

La mossa segue alcuni giorni difficoltosi per May, con il Dup, il partito unionista dell’Irlanda del Nord, che ha lanciato un segnale di avvertimento contro il governo dopo aver accusato la premier di aver infranto le promesse fondamentali sulla Brexit. Un certo numero di parlamentari conservatori stanno ancora spingendo per un voto di fiducia contro il primo ministro, anche se i loro tentativi di farla cadere sembrano essersi infranti.

Il ministro della Giustizia, David Gauke, ha detto che una mossa per estromettere Theresa May “pericolosa per il paese”. Gauke ha dichiarato alla trasmissione BBC Breakfast: “L’idea, nel mezzo di una trattativa molto delicata ed estremamente importante per il futuro di questo paese, di rimuovere il primo ministro, in sostanza rimanendo senza leader, per sicuramente diverse settimane, forse mesi, sarebbe enormemente irresponsabile”.

Un’altra causa di preoccupazione per il governo del Regno Unito arriva dal premier spagnolo Pedro Sanchez, il quale ha avvertito che, se il futuro di Gibilterra non fosse considerato un problema bilaterale tra Regno Unito e Spagna, Madrid voterà contro l’accordo di ritiro nello speciale summit Ue del 25 novembre, .

Secondo i termini dell’intesa tra Londra e Bruxelles, concordata dopo che Theresa May ha perso la sua maggioranza alla Camera dei Comuni nelle elezioni generali del 2017, il partito dell’Irlanda del Nord dovrebbe sostenere il governo in materia di bilancio e sui voti di fiducia.

Il portavoce del Dup, Sammy Wilson, ha detto che l’accordo stipulato ha violato la “fondamentale” assicurazione che l’Irlanda del Nord non sarebbe stata separata costituzionalmente o economicamente dal resto del Regno Unito.

Ma May ha insistito sul fatto che il suo progetto pone l’Irlanda del Nord in una “posizione fantastica” per il futuro. In un articolo pubblicato nel Belfast Telegraph, la premier ha affermato che lo stato costituzionale della regione nel Regno Unito sarebbe garantito. May ha riconosciuto che ci si è concentrati molto sul confine irlandese, il celebre “backstop”, e ha detto che “ha compreso e condiviso alcune delle preoccupazioni che sono state espresse”. Ma ha detto che il backstop è una “polizza assicurativa accettabile” a causa delle clausole dell’accordo.

L’avvertimento del Dup aumenta la pressione sul primo ministro proprio mentre la candidatura dei Tory a spodestarla da parte dei Brexiteers sembra aver fallito. I membri del Conservative European Research Group hanno dichiarato con sicurezza che avrebbero ricevuto le 48 lettere di sfiducia necessarie per innescare un voto nella sua leadership.

Tuttavia, non vi è stato alcun annuncio da parte del presidente della Commission 1922, Graham Brady, di aver raggiunto tale numero, mentre il numero di parlamentari che hanno dichiarato pubblicamente di aver inviato lettere rimane fermo a circa 20 richieste.

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