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    “Mi sono sentito morire quando ho scoperto che l’attentatore era mio figlio”: parlano i genitori di Chekatt

    Credit: Marijan Murat/dpa
    Di Laura Melissari
    Pubblicato il 16 Dic. 2018 alle 12:31 Aggiornato il 10 Set. 2019 alle 23:48

    I genitori di Che’rif Chekatt, l’attentatore di Strasburgo, hanno espresso le loro condoglianze ai familiari delle quattro vittime, tra cui l’italiano Antonio Megalizzi. Abdelkrim Chekatt e Rouadja Rouag, divorzati, sono stati a lungo interrogati dall’antiterrorismo. I due sono stati rilasciati senza alcuna incriminazione.

    In un’intervista a France 2, il padre franco-algerino del 29enne ha detto di essersi sentito “morire” alla scoperta che l’autore dell’attacco era suo figlio. Abdelkrim si era presentato spontaneamente in un commissariato di Strasburgo quando ha sospettato che Cherif potesse essere coinvolto nella strage. I genitori erano a conoscenza della vicinanza del figlio all’Isis.

    “Gli ho detto che se lo localizzavano avrei tentato di convincerlo ad arrendersi”, ha raccontato il padre.

    L’uomo aveva visto per l’ultima volta Cherif tre giorni prima dell’attentato. Aveva provato a chiamarlo dopo la notizia della strage.

    I genitori di Cherif sono stati rilasciati insieme a due fratelli del giovane per mancanza di prove che ne giustificassero il fermo, ha reso noto l’ufficio del procuratore di Parigi. Restano invece in stato di fermo altre tre persone vicine a Cherif.

    Il figlio sosteneva che l’Isis combatteva per una giusta causa, ha raccontato ancora l’uomo.

    L’Isis ha rivendicato l’attentato, sostenendo che Chekatt era un “soldato” dello Stato islamico. Lo ha riferito Site citando Amaq, l’organo di propaganda dell’Isis.

    La polizia francese, che da tre giorni dava la caccia al killer, poche ore prima dell’uccisione dell’attentatore aveva effettuato un’operazione nella zona: l’area era stata isolata.

    Le forze dell’ordine avevano fermato i genitori e due fratelli dell’attentatore: uno dei due sarebbe schedato con la lettera “S” che indica individui potenzialmente pericolosi per la sicurezza dello Stato.

    La dinamica dell’attentato

    La sera dell’11 dicembre 2018 Cherif Chekatt ha aperto il fuoco in un mercatino di Natale al centro di Strasburgo, nell’est della Francia, intorno alle ore 20 dell’11 dicembre 2018. Prima di sparare avrebbe gridato “Allah Akbar”.

    Due giorni dopo l’attentatore è stato ucciso dalla polizia e poco dopo l’Isis ha rivendicato l’attacco.

    Il mercatino è stato subito evacuato dalla polizia. Il mercatino si trova a Place Kleber, al centro della città, in rue de Orfevres. (A questo link i video dell’attentato, qui invece un riassunto, punto per punto, di quello che è successo).

    Cherif Chekatt, vestito di nero, cappellino e scarpe da basket, ha percorso la zona pedonale della Grande Ile di Strasburgo sparando sui passanti: delle tre vittime due sarebbero donne.

    Secondo un testimone, un poliziotto gli è saltato addosso, ma Cherif si è divincolato, scappando. Poi ha sequestrato un taxi e si è fatto portare nel quartiere Neudorf. Ha poi obbligato il tassista a fermarsi e ha continuato la fuga a piedi.

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