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    Ashli Babbitt, la manifestante pro-Trump uccisa durante l’assalto al Campidoglio, era un’ex elettrice di Obama

    Lo ha scoperto il sito Bellingcat, indagando a ritroso sul suo profilo Twitter

    Di Enrico Mingori
    Pubblicato il 9 Gen. 2021 alle 14:19

    Ashli Babbitt, la manifestante pro-Trump uccisa da un poliziotto durante l’assalto al Campidoglio di Washington, era una ex elettrice del democratico Barack Obama. Lo ha scoperto Bellingcat, sito di giornalismo investigativo statunitense, andando a scandagliare a ritroso il profilo Twitter della donna.

    Veterana dell’Aeronautica, 35 anni, residente a San Diego, in California, Ashli Babbitt è rimasta uccisa mentre insieme ad altri attivisti pro-Trump, lo scorso 6 gennaio, tentava di fare irruzione nel Parlamento americano in protesta contro i risultati delle elezioni presidenziali Usa.

    La donna ha sfondato la vetrata della porta che conduce all’Aula della Camera e un poliziotto le ha sparato, colpendola alla testa. Oltre a lei, durante l’assalto al Campidoglio sono morte quattro persone, tra cui un poliziotto.

    Ashli Babbitt – che aveva prestato servizio per 14 anni nell’Air Force – attualmente gestiva insieme al marito una ditta di servizi per piscine.

    Come mostrano diverse foto che circolano sui social, la donna era una fervente sostenitrice di Trump e delle teorie cospirazioniste dell’ultradestra americana, a partire da QAnon. Quando è morta era avvolta in una bandiera blu con lo slogan trumpiano “Make America Great Again”.

    Prima della discesa in politica di Trump, tuttavia, la 35enne era una sostenitrice di Barack Obama, presidente degli Stati Uniti dal 2009 al 2017. Lo rivela lei stessa in alcuni messaggi postati negli scorsi anni su Twitter.

    Il 15 novembre 2018 Babbitt scriveva: “Obama ha fatto grandi cose, avevamo bisogno di lui, io l’ho votato”. Ma aggiunge, poi “ho votato per Trump, non potevo votare per Hilary (Clinton, ndr)”. A quel tempo la donna si autodefiniva su Twitter “libertaria”.

    A partire dal 2019 le convinzioni politiche della donna sembrano essersi fortemente spostate su posizioni anti-establishment. Il 29 settembre di quell’anno Ashli Babbitt si scagliava su Twitter contro il “cerchio politico globale / Hollywood / élite”.

    Nel febbraio 2020 la donna ha iniziato a taggare i suoi post con riferimenti alle teorie cospirazioniste Pizzagate e QAnon.

    Il suo ultimo tweet è datato 5 gennaio 2021, il giorno prima dell’assedio al Campidoglio culminato con la sua morte: “Non ci possono fermare, la tempesta è qui e si abbatterà su Washington entro 24 ore”, ha scritto la donna.

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