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Home » Esteri

“Voglio tornare a casa”, l’appello di una ragazza fuggita in Siria per unirsi all’Isis

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La ragazza era scappata di casa nel 2015 e si era sposata con un combattente straniero dell'Isis

Una delle tre studentesse che hanno lasciato il Regno Unito per vivere nell’autoproclamato califfato dell’Isis in Medio Oriente ha detto che vuole “tornare a casa”.

La ragazza, incinta di nove mesi, è stanca di vivere in un campo profughi e teme per la sorte del suo bambino non ancora nato.

> Siria, ferito un fotografo italiano a Deir Ezzor

Begum si era recata in Siria con due delle sue amiche nel febbraio 2015 dopo che l’Isis aveva lanciato la sua offensiva su gran parte della Siria e dell’Iraq.

Dopo essere arrivate a Raqqa, le tre ragazze inizialmente erano state sistemate in una  “casa per donne single”. In seguito Begum si era sposata con il combattente olandese Yago Riedijk, di 12 anni più grande di lei.

“Non sono la stessa ragazzina quindicenne che è scappata da Bethnal Green quattro anni fa”, ha detto Begum parlando dal campo profughi di al-Hawl nel nord-est della Siria.

La ragazza ha raccontato che anche le altre due sue amiche, Kadiza Sultana e Amira Abase, avevano sposato due combattenti stranieri dell’Isis.

Sultana però avrebbe perso la vita in un’incursione aerea avvenuta nel 2016 a Raqqa, mentre l’altra studentessa potrebbe essere ancora viva, secondo quanto riferito da Begum.

Nonostante il suo desiderio di tornare a casa, la ragazza inglese ha ricordato con affetto gli anni passati tra le fila dell’Isis e ha raccontato di aver vissuto una vita relativamente normale nonostante le “teste decapitate” nei cassonetti e l’interpretazione rigorosa dell’Islam imposta dai miliziani.

“Per lo più era una vita normale quella che conducevo a Raqqa, ogni tanto c’erano bombardamenti o simili”, ha raccontato la ragazza, che ha aggiunto: “Non mi pento di essere venuta qui”.

Nel corso dell’intervista con il Times, Begum ha anche raccontato che lei, il marito e i suoi due figli si erano trasferiti nella valle dell’Eufrate quando l’Isis è stato costretto a ritirarsi e alla fine si sono trovati a vivere nella roccaforte di Baghuz, un villaggio nella provincia di Deir Ezzor, nel sud est della Siria.

La ragazza però ha deciso di lasciare l’Isis dopo la morte della figlia di un anno e del figlio di tre mesi, mentre il marito si era arreso ai combattenti curdo-arabi delle Forze democratiche siriane (SDF).

“Avevo anche paura che il bambino che sto per partorire sarebbe morto come gli altri miei figli se fossi rimasta, così fuggito dal califfato. Ora tutto ciò che voglio è tornare a casa in Gran Bretagna”.

> Nei campi profughi del Libano tra neve e gelo: “La vita dei siriani è terribile, un’intera generazione è ormai persa”
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