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    Recovery, l’Ecofin approva il Piano nazionale di ripresa e resilienza dell’Italia

    "Nelle prossime settimane partiranno gli esborsi", ha annunciato prima della riunione il commissario europeo agli Affari economici, Paolo Gentiloni

    Di Andrea Lanzetta
    Pubblicato il 13 Lug. 2021 alle 13:04 Aggiornato il 13 Lug. 2021 alle 14:40

    Il Consiglio Economia e Finanza (Ecofin) dell’Unione europea ha approvato oggi il Piano nazionale di ripresa e resilienza dell’Italia, insieme a quelli di Austria, Belgio, Danimarca, Francia, Germania, Grecia, Lettonia, Lussemburgo, Portogallo, Slovacchia e Spagna.

    I ministri dell’Economia e delle Finanze dell’Ue hanno così dato il via libera all’utilizzo dei fondi del Recovery a questi Paesi. “L’adozione delle decisioni attuative del Consiglio sull’approvazione dei piani consente agli Stati membri di firmare accordi di sovvenzione e prestito che consentiranno un prefinanziamento fino al 13 per cento” delle somme previste, si legge nella nota pubblicata dall’Ecofin. “A giugno il Consiglio ha ricevuto dalla Commissione una valutazione positiva per i piani dei 12 Stati membri, accompagnata dalle proposte per le decisioni del Consiglio europeo sulla loro approvazione”.

    Secondo il comunicato, “tutti i 12 Stati membri hanno chiesto un prefinanziamento dai fondi loro stanziati”. “Le decisioni adottate oggi dal Consiglio sono il passo finale prima che gli Stati membri possano concludere accordi di sovvenzione e prestito con la Commissione e iniziare a ricevere fondi per attuare i loro piani nazionali”, conclude la nota.

    Per l’erogazione dei primi fondi ora il Governo dovrà prendere accordi precisi con la Commissione europea. Il totale delle risorse previste per l’Italia ammonta a circa 222,1 miliardi di euro. “Nelle prossime settimane partiranno gli esborsi dei prefinanziamenti per questi 12 Paesi”, aveva sottolineato questa mattina al suo arrivo all’Ecofin a Bruxelles il commissario europeo agli Affari economici, Paolo Gentiloni.

    “Penso che sia molto importante il fatto che l’approvazione formale finale di questi piani arrivi proprio nel momento in cui la ripresa è in corso, perché questo darà una spinta alla fiducia nei mercati e nei singoli Paesi, permettendo a investimenti e riforme di partire. Naturalmente siamo tutti impegnati affinché tutto questo funzioni. La decisione formale è una parte essenziale di quello che avverrà nelle prossime settimane, mesi e anni, è la parte decisiva di questo programma straordinario e senza precedenti”.

    “Con l’approvazione del piano di ripresa da parte del Consiglio Ecofin, i finanziamenti per il NextGenEU possono iniziare”, ha commentato su Twitter la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen. “Un piano senza precedenti: nei prossimi anni verranno investiti in Italia 191,5 miliardi di euro per aiutare a ricostruire l’economia, renderla più verde, digitale e pronta al futuro”.

    “Oggi l’Ecofin ha dato il fischio d’inizio a 12 Recovery Plan, tra cui c’è quello italiano”, ha invece commentato il sottosegretario agli Esteri, Enzo Amendola. “La vera partita inizia ora. La affrontiamo con la consapevolezza di chi ha già dimostrato di saper vincere, con il gioco di squadra, sfide difficili come questa”.

    Cosa succede ora

    La procedura di approvazione dei piani dei singoli Stati membri prevede in prima battuta una valutazione positiva da parte della Commissione europea, che esamina i progetti in base alle raccomandazioni specifiche per ciascun Paese e ai sei pilastri previsti dal Recovery & Resilience Facility, che è il cuore del Next Generation EU, il pacchetto di ripresa volto a rilanciare l’economia dell’Ue dopo la pandemia di Covid-19.

    L’Italia aveva già ricevuto il via libera da parte della Commissione guidata da Ursula von der Leyen e attendeva proprio il secondo step che coinvolge l’Ecofin. Il Consiglio, di norma, esamina la proposta in quattro settimane. Una volta approvato il piano anche in questa sede, lo Stato membro può firmare una serie di accordi di finanziamento bilaterali con la Commissione Ue e ricevere il prefinanziamento concordato entro due mesi.

    Ulteriori esborsi richiedono invece una valutazione positiva dell’attuazione del piano di ripresa e resilienza, tenendo conto del raggiungimento delle tappe fondamentali e degli obiettivi fissati in ciascun progetto presentato dai singoli Stati.

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