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    Commissione Ue, niente procedura d’infrazione contro l’Italia

    Pierre Moscovici
    Di Veronica Di Benedetto Montaccini
    Pubblicato il 3 Lug. 2019 alle 12:51 Aggiornato il 15 Nov. 2019 alle 15:44

    Procedura infrazione | Commissari Ue | Conti | Tria

    Procedura infrazione – La Commissione Ue ha accolto le indicazioni degli sherpa e ha deciso di non raccomandare l’apertura della procedura d’infrazione contro l’Italia. Secondo il commissario europeo agli affari economici Pierre Moscovici, “l’Italia ha rispettato tutte le raccomandazioni di Bruxelles sul debito”.

    La Commissione Ue ha ricevuto la lettera sui conti 2020 inviata dal ministro dell’Economia Giovanni Tria e dal premier Giuseppe Conte e l’ha analizzata per la riunione del Collegio dei commissari.

    > Procedura di infrazione per deficit eccessivo: cosa rischia l’Italia dopo la lettera della Commissione Ue

    Procedura infrazione | Il commento di Moscovici

    Il commissario europeo agli affari economici Pierre Moscovici ha commentato: “Avevamo posto tre condizioni: dovevamo compensare lo scarto per il 2018, quello del 2019 da 0,3 e ottenere garanzie sul bilancio 2020. Il Governo ha approvato un pacchetto che risponde alle nostre tre condizioni” e quindi “la procedura per debito non è più giustificata”.

    Procedura infrazione | La lettera dell’Italia

    Nella lettera l’Italia offriva l’impegno a un miglioramento strutturale del deficit nel 2020 compatibile con le regole del Patto di stabilità. Tuttavia, non vi sarebbe indicazione di cifre o obiettivi numerici precisi per il prossimo anno.

    Dunque una chiusura positiva del dossier dopo la correzione dei conti approvata dal governo. I mercati stanno infatti dando fiducia al governo giallo-verde: lo Spread è sceso sotto i 220 punti base.

    > Spread, il differenziale tra Btp e Bund in tempo reale

    Procedura infrazione | Rinvio

    Il collegio dei commissari ha deciso di rinviare, per il momento, la decisione sul governo italiano ritenendo sufficienti le misure di assestamento del bilancio pubblico approvate dal Consiglio dei ministri di lunedì scorso.

    Questo è il primo sì europeo ai conti del 2019 e l’archiviazione della proposta di sanzione su quelli del 2018, ma non è detta l’ultima parola e la decisione definitiva è attesa nel pomeriggio.

    Resta comunque caldo il fronte del dialogo sui conti del 2020 anche se la discussione entrerà nel vivo solo in ottobre.

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