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    Reddito di cittadinanza, stop per chi firma un contratto

    La ministra del Lavoro Nunzia Catalfo (Photo by Andreas SOLARO / AFP)

    Si tratterebbe di un'interruzione temporanea. È l'ipotesi sul tavolo di governo e Inps in vista della manovra economica

    Di Maria Teresa Camarda
    Pubblicato il 19 Set. 2019 alle 15:01

    Interrompere erogazione del reddito di cittadinanza

    Interrompere l’erogazione del reddito di cittadinanza per quei beneficiari che firmano un contratto di lavoro a tempo determinato, anche se di breve durata. Un’ipotesi, quella dell’interruzione, che il nuovo governo Pd-M5s ha proposto all’Inps e su cui i tecnici lavoreranno nei prossimi giorni.

    Lo ha riferito il presidente dell’Inps, Pasquale Tridico, a margine della firma della convenzione sulla rappresentanza con le parti sociali. “Un miglioramento ci è stato chiesto sul Reddito”, ha ammesso, rispondendo a una domanda sulle simulazioni. Si tratta “della possibilità di interromperlo per il lavoratore che ha un rapporto di lavoro temporaneo, al massimo di tre mesi”.

    Una interruzione soltanto momentanea per i beneficiari del reddito di cittadinanza. “Poi riprenderebbe il reddito. Sarebbe un incentivo a far accettare un lavoro anche se breve”, ha spiegato Tridico.

    Per il resto, stando a quanto raccontato dal presidente Tridico, il Governo “non ha chiesto niente su possibili modifiche” di Reddito e Quota 100. L’esecutivo in genere chiede all’Inps di fare delle simulazioni.

    Catalfo: “Rdc, una misura necessaria”

    “I dati dell’Inps su Reddito di cittadinanza e Pensione di cittadinanza confermano che sono misure necessarie per il Paese”. Lo ha detto la ministra del Lavoro e delle Politiche sociali, Nunzia Catalfo. I dati sono quelli dell’Osservatorio trimestrale dell’Inps sul reddito di cittadinanza.

    “L’impianto è ormai rodato e i controlli sono minuziosi. Sapere che 2,4 milioni di persone non vivono più sotto la soglia di povertà è per noi motivo di grande soddisfazione”, ha aggiunto la madre del “reddito di cittadinanza”. Sua la prima firma sul decreto che lo istituì, lo scorso marzo.

    “Abbiamo assicurato la tenuta sociale del Paese e siamo già al lavoro per far partire la fase 2 del Reddito di cittadinanza”, ha concluso.

    I numeri dell’Osservatorio Inps sul reddito di cittadinanza

    Sono 960.007 le domande di reddito di cittadinanza accolte fino al 4 settembre 2019 a fronte di 1.460.463 richieste arrivate all’Inps. Lo rivelano i dati dell’Osservatorio Inps per il periodo luglio-settembre. Dal report si evince anche che 90.812 domande sono ancora in lavorazione mentre 409.644 sono state respinte.

    Tra i beneficiari del Reddito di cittadinanza ce ne sono 208.974 (il 21 per cento del totale), circa uno su cinque, che ricevono importi inferiori o pari a 200 euro al mese. Allo stesso tempo, però, ce ne sono 38.372 (il 4 per cento) che ricevono oltre mille euro al mese.

    Le regioni in cui ci sono più beneficiari del reddito di cittadinanza sono la Campania, con 181.874 persone che percepiscono il sussidio ogni mese (18,9 per cento), e la Sicilia, con 165.273 beneficiari (17,2 per cento). Segue, anche se con un ampio margine di distacco, la Lombardia con l’8,4 per cento.

    Tridico a favore del mantenimento del reddito di cittadinanza

    “Reddito di cittadinanza e Quota 100 possono e devono essere mantenuti, nel triennio sicuramente”. La pensa così il presidente dell’Inps, Pasquale Tridico, ricordando che c’è stato anche “un risparmio di spesa rispetto al previsto”.

    Tridico ha confermato il “risparmio di 1 miliardo di euro nel 2019 per il Reddito” e “anche Quota 100 – ha spiegato – procura un risparmio importante, sul miliardo e mezzo per il 2019 e una cifra anche più importante si conferma per il prossimo anno. Sono questi i dati che abbiamo dato ieri alla Ragioneria dello Stato che certifica i risparmi che erano già contenuti nel decreto ‘salva conti’ che era stato emanato prima di agosto”.

    Un numero di cittadini inferiori alle aspettative, infatti, ha fatto richiesta per il reddito di cittadinanza e per Quota 100. Per questo, lo Stato, contro ogni previsione, ha risparmiato parte delle risorse che erano state messe a disposizione per finanziare le due misure. Adesso, i partiti del nuovo governo, Pd e M5s, stanno cercando di accaparrarsi il “tesoretto” per finanziare altri progetti.

    Il Pd, per esempio, ha messo sul tavolo degli alleati di governo la proposta dell’assegno unico. Problema principale da risolvere con la Legge di Bilancio sarà, però, disinnescare l’aumento automatico dell’Iva. E servono 23 milioni di euro. Per questo, una parte delle risorse necessarie a evitare questo aumento arriverà probabilmente dai risparmi di spesa proprio per Quota 100 e di rdc.

    Reddito di cittadinanza e lavoro nero

    Una delle priorità del nuovo governo è quella di combattere il fenomeno dei “furbetti”, ovvero di quei beneficiari del sussidio che contemporaneamente lavorano in nero.

    Secondo un’indagine realizzata da Demoskopika, infatti, a presentare un numero maggiore di richieste di reddito di cittadinanza sono tutte le realtà territoriali del Mezzogiorno che presentano anche i tassi di irregolarità più elevati. Il dato dimostra che “al crescere del tasso di irregolarità aumenta il numero delle domande per il reddito di cittadinanza”.

    Il maggiore livello di copertura è al Sud, con in testa Campania, Calabria e Sicilia, realtà che presentano, però, anche la più elevata presenza di occupati non regolari.

    Incontro ministra Catalfo-sindacati

    La modifica richiesta sul reddito di cittadinanza potrebbe entrare a fare parte delle misure che saranno inserite nella prossima manovra economica di ottobre. Ieri, 17 settembre, dopo l’incontro con il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, i tre sindacati Confederali Cgil, Cisl e Uil hanno chiesto un incontro specifico alla ministra del Lavoro, Nunzia Catalfo.

    Un’occasione per avviare “un proficuo confronto” e “dare la necessaria centralità al tema del lavoro”, anche in vista della prossima Legge di Bilancio.

    C’è la necessità di “ragionare sugli interventi di rafforzamento delle politiche attive del lavoro. E sulla correzione di alcune incongruenze riscontrate nel percorso di inserimento lavorativo collegato al Reddito di cittadinanza”. Lo affermano i segretari confederali, con delega alle politiche del lavoro, Tania Scacchetti per la Cgil, Luigi Sbarra per la Cisl, Ivana Veronese per la Uil.

    L’incontro sarà programmato al Ministero del Lavoro.

    Le cose da sapere sul reddito di cittadinanza

    Reddito di cittadinanza, tutto quello che c’è da sapere. In questo articolo abbiamo spiegato le regole della carta e quali sono gli acquisti consentiti e quelli vietati. In questo articolo, invece, abbiamo spiegato in che modo è possibile visualizzare il saldo della Rdc Card: ricordiamo che i soldi del sussidio devono essere spesi entro entro il mese successivo a quello di erogazione o l’importo subirà una decurtazione del 20 per cento.

    Per tutti i dettagli sui requisiti, come anche sulla card, i pagamenti e le modalità per presentare domanda, ecco di seguito una serie di link utili:

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