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È morto all’età di 82 anni Franco Piperno, tra i fondatori di Potere Operaio

Immagine di copertina
Credit: AGF

È morto Franco Piperno, tra i fondatori di Potere Operaio

È morto all’età di 82 anni Franco Piperno, storico esponente della sinistra extraparlamentare tra gli anni Sessanta e Settanta, co-fondatore di Potere Operaio.

Autore di numerosi saggi politici e a lungo docente di fisica della materia all’Università della Calabria, Piperno era malato da tempo: si è spento nella serata di ieri, lunedì 13 gennaio, in una struttura sanitaria di Cosenza.

Chi era Franco Piperno

Franco Piperno nasce il 5 gennaio del 1943 a Catanzaro in una benestante famiglia ebraica. Durante il liceo classico si iscrive al Partito Comunista Italiano, poi si trasferisce in Toscana per frequentare la facoltà di Fisica all’Università di Pisa. Espulso dal Pci, è tra i leader della contestazione studentesca del Sessantotto.

Nel 1969, dopo la laurea, fonda Potere Operaio insieme a Toni Negri e Oreste Scalzone, gruppo della sinistra extraparlamentare nel quale militeranno anche, fra gli altri, Massimo Cacciari, Alberto Asor Rosa e Lanfranco Pace.

Nel 1973 alcuni esponenti di Potere Operaio provocano il cosiddetto rogo di Primavalle, un incendio doloso a Roma nel quale perdono la vita due militanti del Movimento Sociale Italia. Piperno è tuttavia estraneo ai fatti e spiegherà che i vertici del gruppo erano stati informati solo un mese dopo il rogo.

Nel 1978, all’epoca del sequestro di Aldo Moro, Piperno tenta – invano – di porsi come mediatori tra le Brigate Rosse e la Democrazia Cristiana. Dopo l’uccisione di Moro da parte delle Br, conia la famosa espressione “geometrica potenza” per descrivere le elevate capacità militare dimostrate dai brigatisti nell’agguato di via Fani al presidente del Dc.

Nel 1979 scappa in Francia, usufruendo della “dottrina Mitterrand”, per sfuggire al Processo 7 Aprile, in cui diversi intellettuali della sinistra extraparlamentare sono accusati di aver sostenuto, ispirato e in parte coordinato vari atti di eversione e terrorismo di sinistra negli anni precedenti. In seguito rientra in Italia, ma viene presto scarcerato. Tornato in Francia, rientra in patria quando la condanna a 2 anni di carcere è ormai prescritta.

Tra gli anni Novanta e Duemila Piperno è assessore comunale a Cosenza all’epoca in cui è sindaco Giacomo Mancini, ex segretario nazionale del Psi.

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