Il valore dell’arte
A Venezia c’è una delle uniche due opere italiane di Banksy: “The Migrant Child”. L’incuria e il maltempo l’avevano rovinata e messa in pericolo. Ma ora un innovativo restauro promosso da Banca Ifis la farà tornare al suo splendore originale
Nella notte fra l’8 e il 9 maggio 2019 il più celebre e misterioso writer del mondo, Banksy, realizzò uno stencil sulla facciata di Palazzo San Pantalon a Venezia. L’opera, dal titolo “The Migrant Child”, raffigurava un bambino naufrago con i piedi immersi nell’acqua della Laguna veneziana intento a chiamare aiuto attraverso una torcia di posizione che emana un segnale color fucsia. Si tratta di uno degli unici due lavori rivendicati da Banksy sul territorio italiano (l’altro è la “Estasi della Madonna”, disegnata nel 2010 a Napoli). Purtroppo, negli anni seguenti, “The Migrant Child” non è stata preservata a dovere: nel corso del tempo, anche a causa dell’esposizione all’acqua e al maltempo, l’incuria ha determinato il deperimento di una porzione pari al 30% dell’opera. Ora, però, lo stencil è stato finalmente messo in sicurezza.
Il salvataggio è stato firmato da Banca Ifis e curato dal restauratore Federico Borgogni nell’ambito di Ifis art, progetto voluto dal presidente dell’istituto, Ernesto Fürstenberg Fassio, che raccoglie una serie di iniziative volte alla valorizzazione dell’arte, della cultura e della creatività contemporanea con l’obiettivo di «creare valore per le persone e le comunità».
Salvataggio
Borgogni si è messo al lavoro il 3 giugno scorso e ha provveduto a svolgere la fase di depolveratura, i consolidamenti superficiali e di profondità e la pulitura delle superfici, operazioni necessarie per procedere al ristabilimento dell’adesione tra supporto murario e l’intonaco. Quindi ha preparato la fase di distacco della porzione di parete su cui era dipinto “The Migrant Child”: questa fase si è completa nella notte tra il 23 e il 24 luglio con l’asportazione di una parte del muro della facciata di Palazzo San Pantalon.
La scelta di preservare l’opera distaccandone la relativa porzione di muro dell’edificio rappresenta una vera e propria innovazione per il restauro a parete in Italia. La natura storica della parete del Palazzo, unita alla tecnica pittorica utilizzata da Banksy – massimo esponente della street art, circondato da un’aura mitica per non aver mai voluto rivelare la propria identità –, hanno reso inutilizzabili le tecniche classiche di restauro usate per affreschi e per la street art. Attraverso il distacco sostenuto da Banca Ifis, dunque, si è garantita la piena conservazione e fruibilità di un capolavoro unico nel suo genere.
La porzione di parete è stata già trasferita in laboratorio per l’esecuzione delle fasi finali di restauro a cura di Borgogni. L’intervento in programma prevede la rimozione selettiva delle aree murarie compromesse, con successivo riposizionamento dell’opera su un nuovo supporto alveolare, idoneo alla conservazione a lungo termine. Seguiranno la stuccatura delle lacune e un’integrazione pittorica a sottotono, condotta con criteri di riconoscibilità e nel rispetto della materia originale.
Al termine di questi lavori, il restauro sarà definitivamente completato e “The Migrant Child” sarà nuovamente resa fruibile al pubblico gratuitamente nell’ambito delle attività organizzate da Ifis art in accordo con le autorità preposte alla tutela del patrimonio artistico veneziano.
Archistar all’opera
La banca nel 2024 ha rilevato la proprietà di Palazzo San Pantalon accogliendo un appello del Ministero della Cultura, che chiedeva appunto ai privati di attivarsi per mettere in sicurezza l’opera di Banksy.
Documentato già nel Cinquecento da Jacopo de Barbari, Palazzo San Pantalon rappresenta una testimonianza dell’edilizia veneziana pre-ottocentesca. L’edificio è situato nel sestiere di Santa Croce: si sviluppa su tre piani e dispone di una porta d’acqua che riflette la sua funzione storica e consente l’accesso ai canali Rio di Ca’ Foscari e Rio Novo.
Fino al 2024 lo stabile, disabitato, versava in uno stato di abbandono che ne stava mettendo a repentaglio la sicurezza. Banca Ifis lo ha acquistato, nell’ambito delle iniziative di Ifis art, con l’obiettivo di renderlo nuovamente fruibile alla città di Venezia. In sinergia con la Soprintendenza dei Beni Culturali, il Comune di Venezia e la Regione Veneto, l’istituto punta a ripristinare il valore del Palazzo storico per riportarlo ai suoi fasti di un tempo. Per farlo, ha indetto un bando di gara che ha coinvolto i maggiori studi internazionali di architettura, i quali sono stati chiamati a presentare il miglior progetto di tutela e valorizzazione dell’immobile cinquecentesco: la gara è stata vinta da Zaha Hadid Architects, il cui progetto combina innovazione e rispetto per il patrimonio storico. Nel disegno di Banca Ifis, una volta terminati i lavori di restauro, il Palazzo ospiterà mostre dedicate soprattutto ai giovani artisti, italiani e internazionali, da realizzare in sinergia con la Biennale di Venezia.
Museo a cielo aperto
Ifis art rientra nel raggio di Kaleidos, il Social Impact Lab dell’istituto di credito finalizzato allo sviluppo di progetti con partnership di medio-lungo periodo «che favoriscano una cultura più inclusiva» a favore di persone, comunità e territori.
Tra le iniziative di Ifis art, spicca la creazione del Parco Internazionale di Scultura di Banca Ifis, un progetto nato nel 2023 per celebrare i 40 anni dalla fondazione della banca. Il Parco si sviluppa all’interno dei 22 ettari di giardino di Villa Fürstenberg a Mestre e ospita venticinque opere plastiche di quindici maestri della scultura contemporanea, italiani e internazionali: Fernando Botero, Annie Morris, Park Eun Sun, Igor Mitoraj, Manolo Valdés, Pablo Atchugarry, Pietro Consagra, Roberto Barni, Julio Larraz, Philip Colbert, Giuseppe Penone, Jaume Plensa, Nico Vascellari, Davide Rivalta, Tony Cragg.
L’area è aperta gratuitamente al pubblico (si può prenotare la propria visita tramite l’app Ifis art) e rappresenta già una “case history” internazionale in materia di corporate collection e cultural and social responsibility. Secondo una rilevazione condotta l’anno scorso su un campione di quasi 500 avventori, in seguito alla visita il 97% delle persone dichiara di aver vissuto un’esperienza artistica esclusiva, il 94% ha percepito un miglioramento del proprio stato d’animo dopo la visita, il 91% afferma di aver compreso meglio le sculture e l’85% si dice stimolato nel proprio pensiero creativo, mentre il 95% dei visitatori vede ampliate le proprie conoscenze e l’85% riferisce di aver acquisito nuove competenze utili professionalmente.
Il successo del Parco è confermato anche nel 2025: nei primi 6 mesi dell’anno, oltre 3mila visitatori hanno scelto di ammirare le opere esposte.
Le altre iniziative
Sempre nell’ambito di Ifis art, la banca presieduta da Ernesto Fürstenberg Fassio ha acquistato e restaurato dodici busti in gesso realizzati da Antonio Canova di eccezionale valore artistico, ritrovati presso Villa Canal alla Gherla, a Treviso. Le dodici opere del celebre scultore – alte circa 50-60 centimetri e datate tra il 1807 e il 1818 – sono entrate a far parte della collezione d’arte di Banca Ifis, sono state esposte per la prima volta al pubblico nella prestigiosa mostra “Antonio Canova e il Neoclassicismo” a Lucca e successivamente portate a Roma – per la prima volta nella capitale – in occasione della fiera “Roma Arte in Nuvola”: le sculture sono attualmente esposte alla Pinacoteca di Brera di Milano.
E ancora, l’istituto di credito sponsorizza il Padiglione Italia alla Biennale Architettura e alla Biennale Arte di Venezia – che viene accompagnata dalla Banca con appuntamenti del Public Program ospitati all’interno della sede di Villa Fürstenberg a Mestre – compresi quelli emergenti, come nel caso della donazione dell’opera “Untitled 2021” di Cristiano Pintaldi, al Liceo Artistico Statale di Treviso. L’iniziativa rappresenta una tappa importante del progetto “Your Future You”, sviluppato dalla galleria d’arte contemporanea 21Gallery con il contributo di Banca Ifis per sostenere i giovani e la loro capacità creativa.
In ordine cronologico, l’ultima operazione strategica messa a punto dall’istituto a supporto delle attività culturali e di impatto sociale sul territorio riguarda l’entrata in “The Street”, la società che cura la gestione dell’hub culturale del Treviso Arts District (Tad). In particolare, Ifis ha rilevato una quota pari al 25% del capitale sociale della società che, ad oggi, controlla la maggioranza di 21Gallery, Il Cantiere, Ristorante Vite e il brand di design Ondesign.
Infine, nell’ottobre 2024 Banca Ifis ha suggellato la partnership tra la Pinacoteca di Brera e la Galleria Nazionale di Arte Moderna di Roma con una grande mostra dedicata a Mario Ceroli, esposta prima a Milano e poi a Roma. L’istituto ha infatti rilevato l’intera collezione di Ceroli e nel corso del 2025 sosterrà la creazione di una Casa Museo dedicata alla conservazione e cura della produzione artistica del Maestro Ceroli.
In questo filone, rientra poi “Economia della Bellezza”, redatto dall’ufficio studi della banca e diventato una vera e propria piattaforma di dialogo aperta a tutti gli stakeholder che operano nei diversi ambiti: imprese, istituzioni, associazioni, università e tutta la comunità civile coinvolta.