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    “Zanardi è vivo grazie a sua moglie, lo ha salvato tenendolo sveglio”: la rivelazione del medico

    Di Lara Tomasetta
    Pubblicato il 3 Lug. 2020 alle 10:55 Aggiornato il 3 Lug. 2020 alle 10:56

    Quattordicesima notte trascorsa senza sostanziali variazioni del quadro clinico di Alex Zanardi, sottoposto lunedì scorso a un secondo intervento neurochirurgico. È quanto si apprende da fonti sanitarie del policlinico universitario di Santa Maria alle Scotte di Siena, dove il pilota automobilistico e atleta paralimpico è ricoverato in prognosi riservata, in terapia intensiva, dal 19 giugno.

    Zanardi sarebbe ancora vivo grazie alla moglie Daniela Manni, che quel giorno lo ha salvato tenendolo sveglio nei minuti immediatamente successivi al terribile schianto in handbike contro un camion. A rivelarlo è Luigi Mastroianni, un medico che si trovava per caso sulla statale tra Pienza e San Quirico d’Orcia e che fu il primo a soccorrere il campione paralimpico dopo l’incidente. Dopo essere stato ascoltato come testimone informato sui fatti da carabinieri, Mastroianni ha rilasciato alcune dichiarazioni a La Repubblica.

    “All’inizio non mi ero accorto che si trattava di Zanardi, ero concentrato sulla bruttissima ferita che aveva alla testa. Accanto ad Alex c’era la moglie. E un signore che voleva spostarlo da terra, ma gliel’ho impedito: le persone che subiscono traumi cranici così gravi non devono essere mosse, si rischia di far loro più danno”, ha spiegato Mastroianni. “Ho chiesto alla moglie di parlargli – ha aggiunto -, per non fargli perdere del tutto i sensi. Se fosse successo, probabilmente ora non sarebbe vivo“.

    Il medico legale ha spiegato che l’udito è l’ultimo stimolo sensoriale che mantiene lo stato di coscienza: “E la moglie di Zanardi è stata bravissima: nonostante lo choc, continuava a dirgli: “Non ci lasciare, supererai anche questa vedrai, forza Alex, forza”. La richiesta immediata dell’elicottero: “Alex andava intubato il prima possibile e trasportato in ospedale per essere operato. In situazioni del genere, ogni minuto è prezioso per salvare una vita. Quando sono arrivati i soccorsi mi sono scostato un po’ e ne ho riconosciuto il volto. Poi ho visto la handbike e allora ho realizzato”.

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