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    La madre gli toglie il computer: 19enne tenta il suicido lanciandosi dalla finestra

    Di Madi Ferrucci
    Pubblicato il 1 Lug. 2019 alle 18:01 Aggiornato il 1 Lug. 2019 alle 18:12

    Torino suicidio computer A 19 anni tenta il suicidio lanciandosi dalla finestra, dopo che la madre è riuscita a strappargli di mano il computer. Il tragico evento è avvenuto sabato 29 giugno intorno alle 15 nel quartiere Mirafiori di Torino, in via Fratelli Garrone dove il ragazzo si è buttato dal quinto piano di un palazzo. Un volo di oltre 15 metri che gli è quasi costato la vita.

    Il giovane al momento è ricoverato all’ospedale Centro Traumatologico Ortopedico del capoluogo piemontese e le sue condizioni sono gravi.

    La prognosi per il momento resta riservata ma secondo le prime ricostruzioni il giovane si trova intubato, con politraumi multipli a faccia, cranio e vertebre.

    Viveva da anni in una sorta di isolamento autoimposto, comportamento che era anche la causa di frequenti litigi con la madre. Una vita travagliata quella dell’adolescente torinese: il basso reddito familiare aveva permesso a lui e alla madre di ottenere un alloggio popolare, ma il padre non viveva più con la famiglia e la sorella maggiore se ne era andata via per seguire il compagno.

    “Stava al computer dal mattino alla sera, e quando la madre gli diceva che doveva smettere, a volte le alzava le mani”, racconta una vicina. Secondo altri condomini del palazzo, la mamma era depressa e il figlio discuteva spesso con lei sempre a causa dell’utilizzo del computer.

    In Giappone, dove i casi superano il milione, definiscono “Hikikomori” coloro che decidono di ritirarsi volontariamente dalla società per alienarsi nel mondo virtuale. L’associazione nazionale Hikikomori Italia stima che nel nostro paese siano almeno 100mila le vittime di questa “sindrome”.

    “La maggior parte di loro ha tra i 13 e i 16 anni, vivono a casa ritirati dalla scuola, senza ottenere metodi alternativi di studio. Giocano ai videogiochi, navigano su internet. Abusano del pc, ma lo fanno perché sono isolati”. TPI ha raccolto il parere di Marco Crepaldi e Antonio Piotti, due esperti che studiano i casi in Italia, e ha ascoltato la testimonianza di un giovane Hikikomori.

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