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    Torino, sorveglianza speciale per l’attivista che combatté l’Isis in Siria. Maria Edgarda Marcucci: “Non rispetterò le limitazioni alla mia libertà”

    Di Anna Ditta
    Pubblicato il 19 Mar. 2020 alle 11:19 Aggiornato il 19 Mar. 2020 alle 13:18

     

    Torino, sorveglianza speciale per l’attivista che combatté l’Isis in Siria. Maria Edgarda Marcucci: “Non rispetterò le limitazioni alla mia libertà”

    Il Tribunale di Torino ha disposto due anni di sorveglianza speciale ma nessun divieto di dimora nella sua città per Maria Edgarda Marcucci, detta Eddi, l’attivista italiana era stata in Siria per combattere l’Isis insieme alle milizie curde femminili (Ypj). Respinta invece la richiesta di misura, avanzata dalla Procura della Repubblica, per Paolo Andolina e Jacopo Bindi. A giugno scorso la stessa richiesta era stata respinta per Davide Grasso e Fabrizio Maniero.

    La pm Emanuela Pedrotta aveva proposto la sorveglianza speciale ritenendo che l’apprendimento dell’uso delle armi avrebbe reso gli attivisti torinesi “socialmente pericolosi”.  Il tribunale ha ritenuto la sua situazione come davvero attuale per le denunce che l’attivista ha continuato a ricevere anche dopo la richiesta del pm.

    Maria Edgarda Marcucci, in una diretta su Facebook ha dichiarato: “Non ho nessuna intenzione di rispettare le limitazioni alla mia libertà”, citando Nicoletta Dosio, l’attivista No Tav finita in carcere.

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