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    Silvia Romano nuda per le strade di Bologna nel 2017: la nuova bufala sulla cooperante

    Di Giulia Angeletti
    Pubblicato il 13 Mag. 2020 alle 15:08 Aggiornato il 13 Mag. 2020 alle 15:43

    In queste ore sta circolando un video su Whatsapp che ritrae una ragazza mentre si aggira completamente nuda per strada, vestita solo di una borsa di tela. Quella ragazza viene spacciata per Silvia Romano, la 24enne di Milano rapita in Kenya nel novembre del 2018 e tornata in Italia dopo essere stata liberata in Somalia nella notte tra l’8 e il 9 maggio scorsi a seguito di un anno e mezzo di prigionia. Il video è accompagnato da una didascalia, la quale recita “Silvia Romano che manifesta a favore degli immigrati prima di partire per l’Africa. Per questa abbiamo pagato 4.000.000,00 / 40.000.000,00 di euro…???? No…. fatemi capire bene…!!!”, e rappresenta l’ennesima fake news costruita ad arte per sferrare un nuovo attacco alla cooperante che, rimpatriata solo da pochi giorni, è stata travolta da numerosissime critiche per via della sua conversione all’Islam e del presunto riscatto pagato all’organizzazione terroristica per riportarla a casa. In tanti, in effetti, sono anche arrivati a minacciare di morte la giovane, tanto che il suo profilo Facebook è stato chiuso e la procura ha deciso di aprire un’inchiesta.

    Circolato dapprima su un gruppo Telegram e poi su Whatsapp, dove è poi stato inoltrato a centinaia e centinaia di utenti, il video in questione risale al 2017 e vede come protagonista una ragazza che, appunto, era stata vista circolare “senza veli” per le vie centrali di Bologna. A parte il fatto che, se guardata bene, la ragazza non assomiglia nemmeno a Silvia Romano, a distinguere le due giovani ci sono anche i tatuaggi: la giovane svestita ne ha diversi in varie parti del corpo, mentre Silvia, come testimonia una sua foto, ne ha solo uno, molto piccolo. Quella del video, comunque, non è l’unica notizia falsa che è stata diffusa per diffamare la giovane; in questi giorni, infatti, su Facebook è girata anche una fotografia che ritrae Silvia con un ragazzo africano su una spiaggia, postata da un utente che sosteneva lo scatto risalisse al 2019 e fosse dunque la prova che Silvia non si trovava in stato di prigionia.

    Come spiegato anche da Open, però, la foto era stata pubblicata in un articolo di Africa ExPress, il quale tra le altre cose raccontava di come Silvia avesse avuto diversi corteggiatori in Africa, proprio come quel ragazzo, di nome Alfred Scott, fisioterapista dell’ospedale di Mombasa. Quello scatto, infatti, risale ad un periodo precedente il rapimento.

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