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    Responsabile della Protezione Civile di Grado vuole i “forni crematori” per migranti di Udine

    Di Niccolò Di Francesco
    Pubblicato il 4 Ago. 2020 alle 15:05 Aggiornato il 4 Ago. 2020 alle 15:09

    Responsabile della Protezione Civile di Grado vuole i forni crematori per migranti

    “Squadroni della morte e forni crematori”: sono le frasi shock scritte su Facebook dal responsabile della Protezione Civile di Grado, Giulliano Felluga, in seguito ai disordini scoppiati nell’ex caserma Cavarzerani di Udine, dove circa 400 migranti stanno trascorrendo la quarantena. “Non preoccupatevi, stiamo organizzando gli squadroni della morte e nel giro di due giorni riportiamo la normalità” ha scritto su Facebook Felluga, responsabile della Protezione Civile di Grado, commentando un post di Ilaria Cecot, ex assessore provinciale, aggiungendo anche: “A Grado ci sono persone che metterebbero la firma per avere la roba da mangiare che loro buttano via. E noi sappiamo solo assistere gli stranieri e i nostri non li aiutiamo”.

    A un’utente che chiedeva spiegazioni sugli “squadroni della morte”, Felluga ha risposto: “Quattro taniche di benzina e si accende il forno crematorio, così non rompono più”. Le parole di Felluga hanno provocato la reazione della stessa Cecot, che ha definito le parole “gravissime, inaccettabili e vergognose” e anche della Cgil regionale, che ha chiesto al sindaco di Grado di prendere provvedimenti. Lo stesso Felluga, poco dopo, sul suo profilo Facebook ha pubblicato un post in cui si è scusato per quello che ha scritto aggiungendo: “Chi mi conosce sa già che non lo penso è stato uno sfogo senza pensare”.

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