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    Terni, ragazza morta per overdose, il fidanzato: “Le ho iniettato l’eroina. Venti euro di droga a metà, ma io sono vivo e lei no”

    Di Niccolò Di Francesco
    Pubblicato il 14 Ott. 2020 alle 08:34

    Ragazza morta per overdose, il fidanzato: “Le ho iniettato l’eroina”

    “È vero, sono stato io a iniettarle l’eroina”: Francesco Gnucci, il fidanzato della ragazza morta per overdose in provincia di Terni, ammette di aver dato la sostanza stupefacente alla giovane, ma si difende dalle accuse e racconta le ultime ore di vita di Maria Chiara Previtali. Francesco Gnucci, 21 anni, è ora indagato per omicidio preterintenzionale: secondo gli inquirenti avrebbe somministrato alla sua fidanzata la dose letale di eroina, ritardando l’arrivo dei soccorsi una volta che la giovane si è sentita male nell’appartamento di Amelia, in provincia di Terni, dove poi la ragazza è stata trovata morta.

    Lui non nega di aver acquistato quella dose, che sarebbe dovuta essere “un regalo di compleanno”, ma, in un colloquio telefonico a La Repubblica si difende: “Non ho nulla da nascondere. Mi voglio difendere. È vero che faccio uso di sostanze stupefacenti ed è vero che quella dose di eroina a Maria Chiara l’ho fatta io. Lei aveva voglia di provare, l’ha voluto fare e io l’ho assecondata. Se non lo faceva con me l’avrebbe fatto con qualcun altro “.

    “Voglio sapere anch’io come è morta. Anch’io ho preso quella stessa roba e non mi è successo niente. Ho comprato una dose a 20 euro e l’ho divisa in due, una più piccola e una più grande. Ce la siamo fatti a Roma, poi siamo tornati, lei è andata a farsi un aperitivo con le amiche, e poi siamo stati qui a farci una birra e siamo andati a dormire. La notte aveva il respiro pesante, russava, ma era normale. Solo la mattina verso le 9 quando l’ho chiamata per andare al bar visto che a casa non c’era caffè ho visto che era bianca, l’ho trascinata in bagno e ho provato a rianimarla. Io non lo so se era viva, io non l’ho mai visto un morto. E poi ho chiamato il 118”.

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