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    “Prima i Paesi focolaio”: così l’Ue distribuirà il vaccino anti-Covid

    Le dosi saranno assegnate dall'Ue ai Paesi membri in percentuale alla popolazione, con un correttivo che favorirà quelli più colpiti dal virus

    Di Anna Ditta
    Pubblicato il 15 Ott. 2020 alle 11:48

    L’Ue presenta il suo piano per una strategia coordinata sui vaccini contro il Covid in Europa, da attuare quando le dosi saranno disponibili. Di fronte all’aumento dei contagi registrato in diversi Paesi europei, inclusa l’Italia, la Commissione guidata da Ursula von der Leyen sostiene infatti che sia “imperativo che i governi seguano una strategia coordinata per essere pronti alla distribuzione del vaccino contro il Covid”.

    Ad anticipare le linee guida del piano presentato dal vicepresidente della Commissione Ue Margaritis Schinas e dalla responsabile per la Salute Stella Kyriakides, è un articolo pubblicato su Repubblica e firmato dal corrispondente da Bruxelles Alberto D’Argenio.

    Dopo l’autorizzazione dell’Ema i vaccini anti Covid all’inizio saranno disponibili solo in poche quantità. Saranno assegnati dall’Ue ai Paesi membri in percentuale alla popolazione, con un correttivo che permetterà a quelli più colpiti dal virus di avere più dosi degli altri. La distribuzione dovrebbe avvenire in pochi giorni e gli Stati dovrebbero spendere circa 3 euro a dose, dal momento che i costi saranno in parte coperti dall’Ue.

    Quando il vaccino sarà disponibile, “i governi dovranno garantire una distribuzione ordinata e programmata”. Per questo, la Commissione chiede agli Stati di lanciare subito un piano nazionale per la vaccinazione – dalle infrastrutture al personale appositamente formato – che dovrà essere operativo entro dicembre, in prospettiva delle vaccinazioni che si svolgeranno da gennaio alla primavera 2021.

    Le vaccinazioni inizieranno, per tutti i Paesi, da personale sanitario, over 60, persone con malattie croniche o a rischio, oltre ai lavoratori essenziali. Inoltre, visto che i diversi vaccini avranno delle specificità, i governi devono prepararsi a una distribuzione mirata. Ad esempio, un vaccino che limita la trasmissione sarà usato per i giovani, mentre efficace per diminuire le morti dovrà essere somministrato ai gruppi vulnerabili.

    L’intervento dell’Europa è necessario in quanto è stata proprio l’Ue a sottoscrivere i contratti per l’acquisto delle dosi dalle maggiori case farmaceutiche del globo. L’obiettivo, inoltre, è evitare che alcuni Paesi possano accaparrarsi tutte le dosi, lasciandone altri sprovvisti. Tuttavia Bruxelles avverte che le misure di distanziamento sociale non potranno essere eliminate immediatamente con l’arrivo del vaccino, ma solo quando questo avrà permesso di raggiungere l’immunità di massa.

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