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    Via libera del Parlamento Ue al pass verde per viaggiare in libertà: ecco come funziona

    L’UE punta a introdurre entro l’estate i certificati digitali che useranno la tecnologia QR

    Di Giulio Alibrandi
    Pubblicato il 29 Apr. 2021 alle 19:27 Aggiornato il 29 Apr. 2021 alle 19:32

    Via libera del Parlamento Ue al pass verde per viaggiare in libertà: ecco come funziona

    I certificati digitali che dovranno consentire gli spostamenti tra gli stati membri dell’Unione Europea hanno fatto un altro passo in avanti con l’annuncio del via libera del parlamento europeo, che ha chiesto agli stati membri di rendere i tamponi accessibili in maniera universale e gratuita.

    L’UE punta a introdurre entro le vacanze estive un pass digitale per facilitare la circolazione libera e in sicurezza all’interno degli stati membri durante la pandemia di Covid-19, da rilasciare a chi si è vaccinato, ha effettuato il tampone o è guarito da Covid-19. L’iniziativa è stata presentata a marzo dalla commissione, che intende completare l’iter di approvazione a livello europeo e le preparazioni tecniche entro giugno.

    Il parlamento europeo oggi ha annunciato di aver adottato la propria posizione negoziale nelle trattative con il Consiglio europeo per la sua introduzione, con 540 voti favorevoli, 119 voti contrari e 31 astensioni.

    Tamponi gratis

    Tra le nuove richieste rispetto alla proposta fatta dalla commissione europea a marzo, il parlamento ha chiesto che i tamponi siano accessibili in maniera universale e gratuita per evitare discriminazioni e che siano utilizzati solamente per 12 mesi, evidenziando che questi non possano svolgere la funzione di “documento di viaggio” né diventare necessari per esercitare il diritto alla libera circolazione. Inoltre il parlamento ha chiesto di ribattezzarli “certificati COVID-19 UE”, una richiesta ignorata dalla presidente della commissione europea Ursula von der Leyen, che nel tweet con cui ha accolto il voto del parlamento europeo ha continuato a chiamarli “certificati verdi digitali”.

    Von der Leyen ha chiesto una “conclusione rapida” dei negoziati finali sul documento, aggiungendo che il sistema per la verifica virtuale dei certificati a livello UE sarà attivo entro giugno e che la Commissione continuerà a sostenere “il lancio tempestivo dei sistemi nazionali”.

    Nell’intenzione della commissione europea, i certificati dovranno consentire di superare gli ostacoli agli spostamenti all’interno dell’UE dovuti alle restrizioni imposte dagli stati membri, a cui tuttavia spetta l’ultima parola sull’imposizione o l’esenzione di limitazioni ai viaggi, come ribadito nelle scorse settimane dal Consiglio europeo.

    Verifica digitale

    Secondo il piano presentato dalla commissione il 17 marzo, i pass saranno gratuiti, validi in tutti i paesi UE, rilasciati in formato digitale o cartaceo e potranno essere controllati tramite codici QR. La commissione si è impegnata a realizzare un sistema (gateway) inter-europeo per la verifica dei certificati, la cui emissione spetta alle autorità nazionali. Secondo la commissione, se uno stato membro continuerà a chiedere ai titolari di un certificato verde di sottoporsi a quarantena o a tampone, “dovrà informare la commissione e tutti gli altri stati membri e giustificare tale decisione”. Anche il parlamento europeo ha chiesto che chi ha ottenuto il certificato “non sia soggetto a ulteriori restrizioni di viaggio, come quarantena, isolamento o tamponi” all’arrivo nel paese di destinazione.

    Nel decreto approvato dal governo italiano la scorsa settimana, sono stati introdotti tre tipi diversi di certificazioni per spostarsi tra le regioni a maggiore rischio di contagio da Covid-19, compatibili con la proposta a livello europeo. In Italia, i pass sono riservati a chi ha completato l’intero ciclo di vaccinazione, a chi è guarito da Covid-19 e a chi ha effettuato il tampone molecolare o rapido. Hanno una validità di sei mesi per chi ha completato la vaccinazione ed è guarito da Covid-19 o di 48 ore per chi ha effettuato il tampone. Mentre chi deve muoversi fra le regioni rosse o arancioni per motivi di lavoro, salute e urgenza, può continuare a farlo con l’autocertificazione, il certificato è richiesto a chi vuole entrare o uscire da regioni a rischio per motivi turistici.

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