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    Il proprietario del Papeete a TPI: “La chiusura delle discoteche una mossa per sabotare la campagna elettorale”

    Massimo Casanova con Matteo Salvini. Credit: Facebook

    Intervista al patron della famosa discoteca di Milano Marittima, euorparlamentare della Lega: "Non siamo sceriffi, ma finora nelle discoteche non c'è stato nessun contagio. Con la chiusura grossissimi danni, molti perderanno il lavoro. Ora che inizia la campagna elettorale chiuderanno anche le piazze"

    Di Alessandro Armellini Morosini
    Pubblicato il 17 Ago. 2020 alle 12:46

    Imprenditore e politico (è europarlamentare della Lega), Massimo Casanova è il proprietario del Papeete Beach a Milano Marittima, una delle discoteche più famose  della riviera romagnola. Lo scorso anno finì su tutte le prime pagine quando Matteo Salvini fu fotografato in consolle nel suo locale con mojito in mano e vicino a cubiste che si muovevano al ritmo dell’inno di Mameli.
    Cosa pensa della decisione del governo di chiudere le discoteche?
    “Avevano già imposto la capienza ridotta al 50% e già questo significava chiusura per molte attività. Ora è arrivata la chiusura totale. Almeno si sono presi una responsabilità: finora non l’avevano fatto… Ma nelle discoteche ad oggi non c’è stato ancora un caso di Coronavirus”.

    Quali saranno i danni economici di questa decisione?
    “Abbiamo già subito i danni per il lockdown dei mesi scorsi. Adesso rimarranno a casa altri dipendenti. Ho parlato con un collega e amico che ha 570 dipendenti che rimarranno a casa. Ci saranno danni grossissimi. Se fosse per una causa giusta e condivisa, io sarei stato il primo a chiudere. Ma non condivido quello che stanno facendo”.
    Secondo lei è una mossa per arrivare ad altri scopi?
    “Secondo me sì (ride, nda). Secondo me per arrivare a chiudere le piazze. Chiudere le piazze in vista delle elezioni regionali. Tra un po’ ci sarà una campagna elettorale. Può essere anche questo”.

    Cosa pensa dei video virali su Facebook sugli assembramenti?
    “Guardi, io penso che, se si fanno le cose, vanno fatte prima di tutto bene. O si tiene aperto o si tiene chiuso. Non è che puoi dire ‘Tieni aperto però la responsabilità è vostra, dei gestori’. Le cose vanno fatte in una certa maniera”.
    Il proprietario del Papeete Beach sottolinea che tutti coloro che entravano nei suoi locali avevano l’obbligo di indossare una mascherina, sia nei bar che nelle piste da ballo, dove si sono rallentati gli ingressi.
    “La gente fai fatica a tenerla ferma. Nei filmati dal basso sembrano sempre uno attaccato all’altro. Poi magari li fai dall’alto, cambiano le prospettive e si vede che tra una persona e l’altra ci sono due metri o un metro. Io faccio il possibile perché funzionino le cose nel miglior modo possibile”.

    Nei video girati in alcune discoteche, però, si notano chiaramente assenza di distanziamento sociale e poche mascherine.
    “Non sono io il sanzionatore o sono lo sceriffo. Come si fa, secondo lei, a dire a migliaia di persone ‘Dovete spostarvi di 30 centimetri, avete un metro’. Ci mettiamo a girare col metro? Mi sembra una cosa molto difficile. Io ho fatto tutto quello che potevo. Ho più personale io della questura di Ravenna. Anche questa volta ho fatto il possibile. Se mi chiedono l’impossibile, vengano loro”.

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