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    Omicidio Luca Sacchi, colpo di scena al processo. Dagli sms con la fidanzata Anastasiya emerge che il ragazzo sapeva della droga

    Le novità sono emerse grazie all'informativa dei carabinieri del nucleo investigativo, depositata nella prima udienza del dibattimento iniziato lunedì 18 maggio

    Di Niccolò Di Francesco
    Pubblicato il 19 Mag. 2020 alle 18:26

    Omicidio Sacchi, colpo di scena al processo: “Luca sapeva della droga”

    Luca Sacchi, il giovane ucciso a Roma il 23 ottobre scorso, era a conoscenza della trattativa per l’acquisto della droga da parte della sua fidanzata Anastasiya e del suo amico Giovanni Princi: è quanto emerso da alcuni messaggi che Luca (qui il suo profilo) e Anastasiya si sono scambiati pochi giorni prima dell’omicidio e che sono stati svelati nel corso della prima udienza del processo, che ha preso il via lunedì 18 maggio. Che l’agguato mortale (qui la ricostruzione della vicenda) fosse avvenuto durante uno scambio di droga, era risaputo. Quello che non era chiaro era che ruolo avessero avuto alcuni protagonisti della vicenda, da Anastasiya Kylemnyk (qui il suo profilo), fidanzata del personal trainer ucciso, alla vittima stessa. L’informativa dei carabinieri del nucleo investigativo depositata al processo, però, ora aiuta a risolvere dubbi e dimostra che anche Luca Sacchi aveva partecipato attivamente alla trattativa per l’acquisto della droga. Non solo, 5 giorni prima di essere ucciso, la vittima avrebbe incontrato addirittura i suoi killer.

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    Il 18 ottobre, infatti, entrambi i telefoni della coppia agganciano tra le 15,30 e le 16 le celle del quartiere Casal Monastero, dove vivono i pusher Valerio Del Grosso e Paolo Pirino, e i mediatori che si sono occupati dello scambio, Valerio Rispoli e Simone Piromalli. I due fidanzati in quell’occasione si scambiano anche alcuni messaggi. “Amo’, novità? Amo’ attieniti ai piani” scrive Luca Sacchi, mentre Anastasiya risponde: “Ci vediamo dopo”. “Spero tu faccia come mi hai detto se no ti meno, se scopro che hai fatto le cose senza di me…” replica la vittima. Tra gli scambi di messaggi tra i due, però, emergono anche altri dettagli sulla figura di Giovanni Princi, amico di Luca Sacchi e ritenuto dagli inquirenti l’organizzatore della compravendita di droga.

    Luca Sacchi e Anastasiya Kylemnyk, infatti, progettavano di andare a vivere insieme in una casa da dividere con Princi e la fidanzata di quest’ultimo. “Penso alla nostra situazione” scrive Luca ad Anastasiya, mentre lei risponde: “Che situazione? Perché come stiamo?”. “La nostra situazione generale di vita. Sai cosa penso – scrive ancora il personal trainer ucciso all’Appio Latino – Penso che io e te non siamo come loro. Loro sono come dire più randagi rispetto a noi”. E ancora: “Noi possiamo avere una vita molto più tranquilla per le carte che abbiamo. Loro non hanno la nostra situazione, secondo me. Lavorarci sì, ma viverci insieme come una piccola famiglia no. Lui è uno spacciatore di discreto livello e la polizia è il problema minore. Per lui noi siamo super puliti. E non capisco perché tu vuoi andarci a vivere. Tipo due mesi fa eri diversa, mi pari matta”.

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    Anastasiya quindi risponde: “Amore, io se sto a casa mia, lascia sta che tantissimo sono stata da te, anzi sempre negli ultimi tempi, io un altro anno a casa con loro in questo spazio minuscolo mi vergognerei, devo ancora a 26 anni rientrare in silenzio a casa e non potermi lavare bene perché sennò sveglio qualcuno. Lu’, non è che ero diversa, è che se tu mi avessi detto di andare a vivere insieme io e te ci andavamo già due anni fa per me, ma io sto sempre qua a spera’ che qualche amica mia me lo proponga ma te ne rendi conto? E tu a dirmi sempre la stessa cosa”: ‘Sì, Amo’, ma io sto bene a casa’ e io no e da sola dovrei fare la prostituta per mantenermi, ma dai, sono solo stufa, amo”. Lo scambio di messaggi con Luca che esprime comunque i suoi dubbi: “Il problema è che non è una mossa magnifica andare lì con entrambi. Più con lui”.

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