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    Toscani sul licenziamento dal gruppo Benetton: “Mi sento libero, non dovrò più difendere ponti”

    Di Marta Vigneri
    Pubblicato il 7 Feb. 2020 alle 14:40 Aggiornato il 7 Feb. 2020 alle 14:49

    Toscani su Benetton: “Mi sento  libero, non dovrò più difendere ponti”

    Continua lo scontro tra Oliviero Toscani e il gruppo Benetton dopo il clamoroso licenziamento del fotografo da parte dell’azienda per le affermazioni inopportune sul crollo del ponte Morandi a Genova.

    “Ma a chi interessa di un ponte”, aveva detto Toscani nel corso di un’intervista al programma radio “Un Giorno da Pecora”, commentando la controversa fotografia che lo ritrae insieme a Luciano Benetton e ai fondatori delle sardine al Fabrica.

    Lo scatto è finito al centro delle polemiche per il legame tra il marchio di abbigliamento e la società Autostrade, realizzato proprio nel periodo in cui il governo sarà chiamato a decidere se revocare o meno le concessioni autostradali ad Atlantia (società controllata dalla famiglia Benetton) dopo il crollo del ponte Morandi.

    Il fotografo milanese, con la sua affermazione, intendeva sottolineare come la visita alla scuola di comunicazione dei Benetton da parte delle sardine non c’entrasse nulla con la vicenda del ponte Morandi. Ma le sue parole sono risultate così inopportune da spingere l’azienda a rescindere il contratto dopo anni di collaborazione.

    E se subito dopo l’annuncio dei Benetton, Toscani si era detto dispiaciuto e addolorato, incolpando i media di aver travisato e strumentalizzato la sua frase, ora sembra essere tornato sui suoi passi.

    In un’intervista ad Adnkronos, Toscani ha dichiarato: “Mi sono liberato della responsabilità di Autostrade allontanandomi dai Benetton. Io ero lì per fare altre cose e c’era il problema del Ponte Morandi. Ora basta, non devo più difendere nessuno, solo me stesso. Sono felice, mi sono liberato”.

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    Toscani su Benetton: “Mi dedicherò a quello che mi piace veramente, e non a difendere ponti”

    “È chiaro che quel giorno lì a Fabrica (il centro culturale da lui diretto e fondato da Luciano Benetton, ndr) l’interesse non era quello di discutere del Ponte Morandi. Questo ovviamente non vuol dire che sono disinteressato alla tragedia, è assurdo pensarlo. Come altri cittadini, come tutti, condivido il fatto che sia tremendo quanto successo a Genova”, sottolinea Toscani all’agenzia di stampa romana.

    “Mi lascio alle spalle questa vicenda.Toscani non ha fatto cadere il Ponte di Genova come qualcuno si diverte a ritrarmi sui social. Allora io che dovrei dire? Mi dedicherò a quello che mi piace veramente. E non a difendere i ponti“, ha aggiunto Toscani.

    Parole forti che fanno emergere come per il fotografo il crollo del Ponte Morandi sia stata una vicenda ingombrante, che ha in qualche modo intralciato la tranquilla collaborazione con la famiglia Benetton, per cui Toscani ha curato con i suoi scatti le più celebri e provocanti pubblicità a partire dagli anni 80.

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