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    Milano, le bugie della madre che ha abbandonato la bimba in casa: “Si fingeva psicologa infantile”

    Palloncini appesi al cancello dell'abitazione dove è deceduta una bambina di 18 mesi in via Parea a Milano, 21 luglio 2022. Credit: ANSA/MOURAD BALTI TOUATI
    Di Maria Elena Marsico
    Pubblicato il 22 Lug. 2022 alle 15:37

    Alessia Pifferi, dopo aver abbandonato sua figlia Diana in casa da sola, è andata a Leffe, in provincia di Bergamo, dove è rimasta per sei giorni. Proprio lì era nata la piccola soltanto 16 mesi fa, il 29 gennaio 2021. Nel paese bergamasco la donna ha raggiunto il compagno Mario D’Ambrosio, elettricista di 58 anni, che ha detto di essere del tutto estraneo alla vicenda. “Dice di essere una psicologa infantile e di saperci fare con i bambini”, ha raccontato un commerciante all’Eco di Bergamo. Con le persone, Pifferi si sarebbe anche vantata “di aver messo le dita in bocca a Diana quando è nata”. Aggiungendo: “Come facciamo noi medici”.

    La donna, in paese, ha raccontato una serie di bugie. Al compagno diceva che la bambina era al mare con la sorella. D’Ambrosio non era il padre di Diana e quello biologico non era nemmeno a conoscenza dell’esistenza della figlia. La donna avrebbe anche raccontato di non essersi accorta della gravidanza se non alla fine.

    Inoltre, Pifferi in paese diceva che sua madre era morta a causa del Covid. Una negoziante ha raccontato all’Eco di Bergamo: “Mi aveva detto che doveva andare in gita con il compagno e che la figlia gliel’avrebbe tenuta la mamma, ma che poi era saltato tutto perché la madre si era ammalata di Covid e, alla fine, era pure morta”. E quindi la donna sarebbe dovuta andare in Calabria per i funerali. Anche questo racconto non corrispondeva al vero. Sua madre, infatti – che venerdì è arrivata a Milano, nella casa di via Parea 16 – non era morta.

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