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    Migranti, Mare Jonio: sbarcati a Lampedusa donne e bambini. Rimane il divieto di entrare in porto

    A bordo della nave di Mediterranea Saving Humans ci sono ancora trentaquattro persone tra cui donne sole e uomini in condizioni precarie a seguito di maltrattamenti e torture, e in stato di stress post traumatico

    Di Marta Facchini
    Pubblicato il 30 Ago. 2019 alle 08:00 Aggiornato il 11 Set. 2019 alle 02:21

    Migranti, Mare Jonio: sbarcati a Lampedusa donne e bambini. Rimane il divieto di entrare in porto

    I sessantaquattro migranti sbarcati dalla Mare Jonio sono arrivati nel porto di Lampedusa intorno alla mezzanotte, dopo avere ricevuto il via libera del Viminale. Sono i soggetti più vulnerabili: donne incinte, mamme con bambini, minori non accompagnati e malati. Sono stati fatti sbarcare sul molo Favaloro, zona militare dove è impedito l’accesso a giornalisti e civili.

    “Siamo felici sollevati per loro e grati agli uomini della Guardia Costiera e ai medici del personale sanitario che hanno effettuato il trasbordo in condizioni meteo marine avverse, come segnaliamo da stamattina”, si legge in una nota di Mediterranea Saving Humans.

     

    Ora si aspetta di capire quale sarà il destino degli altri trentaquattro naufraghi che si trovano ancora a bordo della nave, alla quale è stato proibito l’ingresso nelle acque territoriali. Sono donne sole, uomini in condizioni precarie che hanno subito maltrattamenti e torture, e in stato di stress post traumatico.

    >Mentre l’Italia è ubriacata dalla trattativa Pd-M5s, in mare i migranti sono carne da macello per i libici

    Le condizioni del mare sono in peggioramento e la Ong sollecita una soluzione che possa consentire l’attracco della nave a Lampedusa o in qualche altro porto italiano.

    “Chiediamo, con forza, che questi naufraghi, insieme all’equipaggio, possano sbarcare il prima possibile. A bordo la situazione rimane precaria. Alle onde si è aggiunto un guasto all’evaporatore e al dissalatore che ci privano di acqua corrente: siamo senza rubinetti in cucina e bagno. Rimane solo una bottiglia di acqua”, è l’appello lanciato da Mediterranea.

    “Queste persone non possono, non devono aspettare che le loro condizioni di salute si aggravino ulteriormente per essere autorizzati a scendere. Fateli sbarcare, fateci sbarcare. Tutti”.

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