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    Influenza, Gimbe: “Per 2 persone su 3 manca il vaccino nelle farmacie”

    Di Lara Tomasetta
    Pubblicato il 28 Set. 2020 alle 14:22

    Per due persone su tre manca il vaccino antinfluenzale nelle farmacie. È quanto emerge dall’analisi della Fondazione Gimbe, presieduta da Nino Cartabellotta. “C’è il rischio concreto, numeri alla mano, che chi non rientra nel target prioritario per la vaccinazione antinfluenzale (anziani e persone con malattie croniche) non riuscirà a trovare il vaccino in farmacia, malgrado la circolare del ministero del 4 giugno lo raccomandi “per tutti i soggetti a partire dai 6 mesi di età che non hanno controindicazioni al vaccino”, con offerta attiva e gratuita per alcune categorie di popolazione a rischio”.

    “La vaccinazione antinfluenzale”, afferma Cartabellotta, “oltre a ridurre le complicanze dell’influenza stagionale e contenere l’eccesso di mortalità, quest’anno ha un obiettivo strategico di salute pubblica: ridurre il numero di persone sintomatiche che rischiano di sovraccaricare i servizi sanitari territoriali e i pronto soccorso. Questo obiettivo, tuttavia, richiede una copertura vaccinale molto ampia anche nelle fasce non a rischio che, di fatto, includono la maggior parte dei lavoratori ai quali è affidata la ripresa economica del Paese”.

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    A fronte delle preoccupazioni sull’indisponibilità di vaccino antinfluenzale nelle farmacie, l’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) ha rassicurato che oltre 17 milioni di dosi acquistate dalle Regioni rispondono ampiamente al fabbisogno, visto che nella stagione precedente ne sono state distribuite 12,5 milioni con una copertura del 54,6% negli over 65.

    “Se questo aumento delle scorte”, spiega Cartabellotta, “permetterà di estendere le coperture vaccinali nelle categorie a rischio, è molto difficile stimare l’incremento di domanda della popolazione generale, maggiormente sensibilizzata alla vaccinazione anche dei datori di lavoro, preoccupati che lo sviluppo di sintomi influenzali da parte dei loro dipendenti possa paralizzare le attività produttive”.

    Al momento le regioni hanno ceduto alle farmacie l’1,5% delle dosi acquistate (circa 250.000), prevedendo di ampliare tale dotazione se nel corso della campagna dovessero rendersi disponibili altre dosi. Federfarma ha annunciato che nelle farmacie arriveranno dall’estero oltre un milione di dosi.

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