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    Tragedia funivia Stresa-Mottarone, la Procura: “I freni d’emergenza non hanno funzionato”

    Credit: Ansa
    Di Clarissa Valia
    Pubblicato il 24 Mag. 2021 alle 13:43

    Sulle cause che hanno determinato la tragedia della funivia Stresa-Mottarone, in cui ieri hanno perso la vita 14 persone (qui chi sono le vittime), sta indagando la procura di Verbania che ha aperto un’inchiesta sulle cause dell’incidente, ipotizzando i reati di omicidio colposo plurimo e lesioni colpose (ma si potrebbe profilare anche l’attentato alla sicurezza dei trasporti).

    “Partiamo da una evidenza empirica, il cavo si è tranciato e il sistema di freni di sicurezza, pacificamente, non ha funzionato“, ha spiegato questa mattina il procuratore di Verbania, Olimpia Bossi, che aggiunge: “Ha funzionato invece per l’altra cabina, che si è bloccata“.

    Al momento non è ancora chiaro cosa abbia causato la rottura del cavo trainante mentre la cabina si trovava a 1.385 metri d’altezza, e perché non si siano attivati correttamente i freni di emergenza che dovrebbero evitare incidenti di questo tipo. Normalmente, nel caso di guasti e incidenti, sulla fune portante si attiva un sistema frenante di sicurezza a “ganasce” che blocca la cabina e le impedisce di scivolare indietro.

    Il responsabile provinciale del Soccorso alpino, Matteo Gasparini ha detto: “Sono tutte supposizioni, ma credo ci sia stato un doppio problema: la rottura del cavo e il mancato funzionamento del freno di emergenza. Non sappiamo perché non si sia attivato, mentre nella cabina a valle ha funzionato”. La mancata attivazione del freno, spiega, “ha fatto sì che la cabina, dopo la rottura del cavo, abbia preso velocità, iniziando a scendere, finendo così catapultata fuori dai cavi di sostegno”.

    “Dovremo verificare anche la fattispecie dei reati colposi di attentato alla sicurezza dei trasporti, anche in base alla natura pubblica o meno dell’impianto“, ha aggiunto la procuratrice capo Olimpia Bossi. Gli investigatori, che hanno messo sotto sequestro l’area, lavoreranno anche sulla documentazione dell’autunno scorso relativa ai controlli magnetoscopici dei cavi e chiederanno una lunga serie di perizie.

    Intanto, si attendono nelle prossime ore le prime iscrizioni nel registro degli indagati per consentire gli accertamenti irripetibili che richiedono la presenza dei consulenti di parte. In parallelo il ministro delle Infrastrutture Enrico Giovannini ha annunciato: “Il ministero già ieri sera ha istituito una Commissione che si aggiunge a quelle già competenti sulle indagini della magistratura“.

    Leggi anche: Tragedia sulla funivia Stresa-Mottarone, cosa sappiamo sulle cause dell’incidente

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