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    Chi è Emanuele Ragnedda, l’imprenditore che ha confessato il delitto di Cinzia Pinna: le sue bottiglie costano fino a 1.800 euro

    Il 41enne fa parte della famiglia che ha fondato la nota cantina Capichera

    Di Niccolò Di Francesco
    Pubblicato il 24 Set. 2025 alle 16:33 Aggiornato il 24 Set. 2025 alle 16:44

    Emanuele Ragnedda ha confessato il femminicidio di Cinzia Pinna, la ragazza di 33 anni della quale si sono perse le tracce dalla sera dell’11 settembre a Palau, in Gallura, il corpo è stato ritrovato in un casolare tra Arzachena e Palau. Originario di Arzachena, fa parte della famiglia che ha fondato la nota cantina Capichera, marchio sardo che ha reso noto il Vermentino di Gallura a livello internazionale. Figlio di Mario, tra i fondatori della prestigiosa etichetta ceduta di recente, e nipote di Francesco, Emanuele Ragnedda dopo aver mosso i primi passi nell’azienda di famiglia, ha poi intrapreso una strada autonoma. Ha fondato, infatti, ConcaEntosa, azienda agricola situata tra Arzachena e Palau. Il suo vino “Disco Volante” è diventato famoso per essere “il bianco più caro d’Italia”: prodotto in circa mille bottiglie, il suo costo varia dai 1.300 a 1.800 a bottiglia.

    L’uomo, che si trova in stato di fermo accusato di omicidio e occultamento di cadavere, secondo quanto rivelato da La Nuova Sardegna avrebbe tentato la fuga a bordo di un piccolo gommone dal porto di Cannigione. Ragnedda, che era armato, si era poi successivamente rifugiato a casa dei genitori. Ancora non è chiaro ciò che è accaduto la sera in cui Cinzia Pinna è scomparsa. Gli inquirenti sono risaliti all’uomo grazie alle telecamere di videosorveglianza in cui si vede la donna salire sull’automobile di un uomo: secondo gli investigatori quella vettura apparteneva proprio a Emanuele Ragnedda.

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