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    “Di Maio e Salvini, adottate insieme una bambina senegalese”: la nuova campagna di ActionAid

    Il manifesto di Action Aid a Milano. Credit: ANSA/ STRINGER
    Di Madi Ferrucci
    Pubblicato il 16 Lug. 2019 alle 15:22 Aggiornato il 11 Set. 2019 alle 02:25

    L’Ong ActionAid, impegnata nella lotta alle cause della povertà, ha lanciato una nuova campagna di sensibilizzazione sul tema dell’adozione a distanza che tira in ballo provocatoriamente i due vicepremier italiani, Matteo Salvini e Luigi Di Maio.

    A Milano, in piazzale Baiamonti, nel mattino di martedì 16 luglio, è stato svelato il primo maxi-manifesto della campagna, in cui sono raffigurati i volti di Salvini e Di Maio accompagnati da questa scritta: “Affideresti un bimbo o una bimba a una coppia di questo genere? Noi sì”. L’ hashtag della campagna è #ognicoppiapuò. Contemporaneamente alcuni attivisti di ActionAid si sono recati alla sede centrale della Lega a Milano e dei Cinque Stelle a Roma e hanno consegnato al personale presente dei moduli per l’attivazione del sostegno a distanza della piccola bimba senegalese Thila. Il modulo è compilato con i nomi della strana coppia Salvini-Di Maio.

    I rappresentanti di ActionAid non sono riusciti ad entrare nella sede della Lega a Milano, dove sono stati respinti. Si sono dunque limitati a imbucare i moduli nella cassetta della posta.

    “In un mondo dominato dalle parole e dalle fake news, invitiamo i vicepremier a un gesto concreto e a un’assunzione di responsabilità”, ha spiegato Raffaella Lebano, vicesegretaria di ActionAid. “Abbiamo già versato noi a loro nome la quota per il primo anno di sostegno a distanza di Thila, ma ci piacerebbe ovviamente che compilassero i documenti e continuassero come coppia”.

    Il tentativo della campagna è quello di richiamare l’attenzione sul tema del sostegno a distanza e sulla situazione in Senegal dove il 7 per cento dei bambini muore entro il primo anno di vita e il 75 per cento delle famiglie vive in povertà cronica. Alla campagna ha contribuito anche il mondo Lgbt che ha lanciato l’idea poco dopo la fine del Pride Week.

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