Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Menu
  • Cronaca
  • Home » Cronaca

    La crisi economica mette in ginocchio il ceto medio: i nuovi poveri in fila al Banco dei Pegni

    Di Lara Tomasetta
    Pubblicato il 5 Mag. 2020 alle 10:55 Aggiornato il 6 Mag. 2020 alle 14:48

    Oltre alle centinaia di migliaia di morti, la pandemia provocherà perdite economiche colossali: 9mila miliardi di dollari per il 2020. Più delle economie di Germania e Giappone messe insieme. Il Pil mondiale calerà del 3 per cento. A mettere nero su bianco le drammatiche previsioni per l’anno in corso è il Fondo Monetario Internazionale (Fmi) che nel suo World Economic Outlook trimestrale cerca di tracciare i contorni di una crisi senza precedenti e che in pochi mesi ha stravolto tutto.

    Il Fondo monetario internazionale indica nell’Italia uno degli anelli più deboli in Europa, seguita solo dalla Grecia. E le conseguenze di questa crisi si fanno già sentire: chi lavorava con contratti precari o autonomamente non ha più un orizzonte economico e per alcuni settori la ripresa è molto lontana. Anche gli aiuti del governo tardano ad arrivare e per molti italiani sono insufficienti. Come scrive Enrico Mingori, l’Italia va (letteralmente) ricostruita, ma il governo non ha un piano.

    Dall’insegnante di danza alla guardia giurata, nascono così i nuovi poveri. Le file davanti al Banco dei Pegni si allungano e si affollano di persone costrette a barattare oggetti preziosi o cari ricordi per un po’ di liquidità. Lo racconta il Tirreno: fuori dal Banco dei Pegni di Livorno c’è la fila. In decine aspettano il loro turno, per poter impegnare i gioielli di famiglia. È una fila silenziosa. Una specie di via crucis ai tempi del distanziamento sociale. Si procede di qualche passo e poi ci si ferma, in attesa di avanzare nuovamente. C’è tutto il tempo per prendere coraggio. Il meccanismo è semplice: consegni alla banca gioielli di famiglia, oro e beni di valore e in cambio ottieni soldi contanti. Lo fai con la promessa di estinguere il debito e di ritornare prima o poi in possesso di ciò che hai lasciato.

    “Si è registrato sicuramente un incremento delle attività, già nel periodo subito antecedente l’avvio del lockdown, ma nel pieno rispetto delle regole e senza tuttavia disagi. La Banca, specie in questo momento di emergenza, è impegnata ad assicurare questo servizio alla città nel miglior modo possibile e sempre nel rispetto della normativa dettata dalle autorità competenti” spiegano i responsabili di questo settore della Cassa di Risparmio-Bpm.

    Ma la situazione non è diversa a Roma. Al Monte dei Pegni di via Faleria accorrono persone da ogni angolo della Capitale. C’è la signora Iole, da Torre Maura: “Da quando mio marito ha chiuso il bar andiamo avanti con la mia pensione di invalidità, appena 270 euro, e così un pezzo alla volta mi sono ritrovata costretta ad impegnare tutto l’oro che avevamo”, racconta la donna al Il Giornale. C’è anche Lucia, insegnante di danza, si è messa in fila pazientemente per ottenere denaro contante in cambio dei ricordi dei genitori e dei nonni. “Siamo rimasti senza lavoro e senza nessun sostegno da parte del governo, la categoria dei lavoratori dello spettacolo finora è stata praticamente dimenticata”, racconta la donna.

    Poi c’è Diego, guardia giurata di 45 anni, che ancora aspetta la cassa integrazione. “Ho impegnato i gioielli di mia madre sei mesi fa per pagare una multa, contavo di recuperarli adesso e invece sono costretto a rinnovare la polizza”. È uno di poche parole Diego, e va dritto al punto: “Certo non mi fa piacere, ma è l’unico modo per ottenere contanti senza finire in mano agli strozzini”.

    Affide, leader europeo e più grande società attiva nel campo del credito, conferma la notevole affluenza di oggi agli sportelli e fa sapere che proprio per questo motivo da domani estenderà gli orari di apertura, così come erano previsti nei tempi pre Covid 19.

    Leggi anche: 1. Per colpa del governo tra poco in Italia potremmo ritrovarci senza mascherine (di E. Serafini) / 2. La guerra italiana fra garantiti e non garantiti ai tempi del Covid (di L. Telese) / 3. Cottarelli a TPI: “Governo lento. Mes? Ok ma all’Italia non può bastare. Quest’anno deficit al 10%”

    Leggi l'articolo originale su TPI.it
    Mostra tutto
    Exit mobile version