Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Menu
  • Cronaca
  • Home » Cronaca

    Spostamenti tra Comuni e Regioni a Natale: cosa potrebbe cambiare dopo le proteste dei governatori

    Di Marta Vigneri
    Pubblicato il 8 Dic. 2020 alle 14:36 Aggiornato il 8 Dic. 2020 alle 15:00

    Spostamenti tra Comuni e Regioni a Natale: cosa potrebbe cambiare

    A quasi due settimane da Natale le restrizioni anti Covid previste dal decreto del 2 dicembre continuano a far discutere, soprattutto per quanto riguarda i divieti speciali previsti per il 25 e 26 dicembre e per il primo gennaio. Il decreto entrato in vigore il 3 dicembre scorso dopo il voto in Consiglio dei Ministri vieta gli spostamenti dal 21 dicembre al 6 gennaio, a prescindere dal cosiddetto “colore” in cui si trovano le Regioni italiane (che entro quella data dovrebbero essere per buona parte in zona gialla). Il divieto di spostarsi diventa ancora più stringente il 25 e 26 dicembre e il primo gennaio 2021, quando non ci si potrà spostare nemmeno tra Comuni. E proprio questa disposizione ha scatenato polemiche da parte di diversi Partiti e dei presidenti di Regione.

    Il presidente di Regione Piemonte Alberto Cirio, per esempio, ha scritto a Conte una lettera in cui fa notare come la misura penalizzi chi risiede in piccoli centri e ha la propria famiglia in un altro comune della stessa provincia, mentre favorisca gli abitanti delle grandi città. “Il Piemonte è una regione in cui la presenza di comuni di piccole dimensioni demografiche rappresenta la stragrande maggioranza dei municipi, sono 1.046 infatti i Comuni nei quali la popolazione è al di sotto dei 5.000 abitanti. Comprenderai quindi quanto sia grande il sentimento di scoramento di moltissimi cittadini”, ha scritto Cirio nella lettera riportata dal Corriere della Sera. 

    Divieto di spostamenti a Natale: come potrebbe cambiare il decreto 

    Il Parlamento dunque potrebbe considerare di inserire nel decreto del 2 dicembre il divieto di spostamenti a livello provinciale e non più comunale, per ragioni di “ricongiungimento familiare” nei giorni cruciali del 25 e 26 dicembre e primo gennaio. Ma la necessità di ricongiungersi non giustificherebbe in nessun caso gli spostamenti verso le seconde case, anche laddove il proprio parente si trovi nella residenza alternativa per le vacanze. A chiarirlo sono le faq pubblicate sul sito del governo: se si intende trascorrere insieme le festività natalizie, bisogna far in modo di trovarsi nello stesso comune (o provincia) entro il 20 dicembre, fermo restando la possibilità di tornare nel proprio comune di residenza in qualsiasi momento.

    Ovviamente, la seconda casa deve trovarsi in una Regione che non sia né rossa, né arancione, altrimenti non ci si potrà trasferire nemmeno prima del 20 dicembre. La violazione dei divieti comporta il pagamento di una multa che può andare dai 400 fino ai 1.000 euro.

    Leggi anche:  1. L’Abruzzo torna in zona arancione, il governatore firma l’ordinanza. Il governo: “Sarà diffidata”// 2. Il sindaco di Riccione a TPI: “Quei video degli assembramenti sono stati manomessi, c’ero anche io tra la folla. Bonaccini ha politicizzato l’accensione delle luci di Natale”; // 3. Covid, sciatori ammassati per la fila in funivia a Verbier: bufera in Svizzera; // 4. Il re dei mercatini dell’usato a TPI: “Lasciateci aperti, con il riuso la gente ci campa”
    TUTTE LE ULTIME NOTIZIE SUL CORONAVIRUS IN ITALIA E NEL MONDO
    CORONAVIRUS ULTIME NOTIZIE: TUTTI I NUMERI

     

    Leggi l'articolo originale su TPI.it
    Mostra tutto
    Exit mobile version