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    Covid, il governo al lavoro sulle regole per il Natale: “Cenone solo con parenti stretti”

    La sottosegretaria alla Salute Sandra Zampa in un'intervista alla Stampa assicura: "Non sarà un Natale solitario"

    Di Anna Ditta
    Pubblicato il 10 Nov. 2020 alle 10:47 Aggiornato il 10 Nov. 2020 alle 12:17

    Il Natale 2020 sarà diverso dagli altri, ma non sarà una “Natale solitario”. Ad assicurarlo è la sottosegretaria alla Salute Sandra Zampa, che in un’intervista pubblicata oggi su La Stampa parla delle nuove regole allo studio del governo per trascorrere questa festa in famiglia. L’emergenza Covid e la risalita dei contagi impediranno di trascorrere il 24 e il 25 dicembre come da tradizione, con il cenone insieme a tutti i parenti, ma, almeno, sarà possibile festeggiarlo con i parenti stretti.

    Natale 2020, le regole anti-Covid allo studio del governo

    “Ci sarà un provvedimento che riguarderà Natale: si deve dire che non deve essere un Natale solitario, ma che le famiglie possono riunirsi nel nucleo ristretto, parenti di primo grado, fratelli e sorelle“, ha dichiarato Zampa. “La gran parte delle restrizioni attuali è bene che restino, magari con un allentamento del rigore per alcuni esercizi. Questa epidemia”, aggiunge la sottosegretaria “va affrontata con una grande razionalità, che misuri l’impatto delle azioni messe in atto. Ma siamo tutti consapevoli che se il trend non muta, nessun servizio sanitario al mondo potrebbe reggere”.

    “Anche a Natale dovranno essere ridotti ed evitati quanto più possibile i contatti interumani e i rischi d’esposizione, si tratterà di usare le stesse misure che adottiamo oggi e andranno evitati anche cene e pranzi familiari numerosi”, ha detto il viceministro della Salute Pierpaolo Sileri a Rainews24. “Se la curva invece non dovesse appiattirsi o ridursi si tratterà di avere un’Italia tutta rossa ed è quello che dobbiamo scongiurare” ha aggiunto.

    Ormai da qualche giorno, cresce la pressione sul governo per un nuovo lockdown generalizzato in Italia, chiesto soprattutto dai medici, preoccupati dal fatto che gli ospedali siano sul punto di collassare. L’esecutivo vuole fare di tutto per evitare una nuova serrata in tutto il paese, ma si è dato come data limite il 15 novembre. . Entro quel giorno, sarà infatti possibile stabilire l’efficacia delle misure anti-Covid imposte nell’ultimo Dpcm.

    “Se tutto si rivelasse inefficace, nessuno attenderà fino all’ultimo”, assicura Zampa. “Bisogna combattere con un elemento fondamentale che è il tempo e nessuno farà tardi, tanto meno il ministro Speranza”. Sul vaccino, la sottosegretaria prevede che “i cittadini comuni potranno essere vaccinati entro l’estate. Ma anche i medici di base – sottolinea – devono in questa fase fare la loro parte, con visite e tamponi, altrimenti rischiano la convenzione con lo Stato”.

    Intanto, da un’analisi della Coldiretti dopo l’entrata in vigore del nuovo Dpcm emerge che salgono a 4 milioni i poveri che con l’aggravarsi della situazione saranno costretti per Natale a chiedere aiuto per il cibo da mangiare nelle mense o soprattutto con la distribuzione di pacchi alimentari. L’analisi si basa sull’andamento delle richieste degli enti impegnati nel volontariato, che registrano un aumento anche del 40 per cento delle richieste di aiuto.

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