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    Covid, in Lombardia solo un medico di base su dieci fa i tamponi. Il consigliere regionale leghista Monti: “Ci diano spiegazioni”

    Di Carmelo Leo
    Pubblicato il 13 Nov. 2020 alle 15:58

    Covid, il consigliere regionale della Lombardia Monti contro i medici di base: “Fate i tamponi”

    Da qualche tempo il Governo ha chiesto ai medici di base di effettuare anche loro i tamponi, per dare una mano a gestire i nuovi contagi in questa seconda ondata di Covid-19: ma secondo i dati ufficiali relativi alla Regione Lombardia, soltanto un medico su dieci ha accettato l’invito a effettuare test nel suo studio. Tutti gli altri continuano a non farlo, spiegando nella maggior parte dei casi che la loro scelta è dettata dalla necessità di prevenire la nascita di nuovi focolai, visto che spesso gli studi medici si trovano all’interno di palazzi abitati da molte famiglie. Questa mattina, sull’argomento, il giornalista Fabio Massa ha scritto un editoriale su Affari italiani, prontamente ripreso su Facebook dal consigliere regionale leghista Andrea Monti: “I medici – ha scritto Massa – si scordano di dire che in quella disponibilità a fare i tamponi c’era quella di andarli a fare nei checkpoint che sono stati allestiti in giro per la Regione. Cioè: non puoi farli nel tuo studio, o non vuoi farli? Bene, allora vai a farli dove si possono fare in piena sicurezza. Tradotto: dai una mano. E mica gratis: prendendo pure una ventina di euro per ogni tampone che viene fatto. Tra l’altro mentre con una mano rifiutano di fare i tamponi, con l’altra firmano appelli a fare il lockdown generale. Parlano di medicina territoriale ma quando lo Stato, perché questo è un accordo statale, chiede loro di fare i tamponi, dicono di no in nove su dieci”.

    Anche Monti, come Massa, si chiede il motivo per cui i medici di base non facciano i tamponi come richiesto dallo Stato: “Premessa – ha scritto il consigliere leghista sui social – Regione Lombardia qui non c’entra. L’accordo è stato sottoscritto dalla Stato. Prevedrebbe che i medici di famiglia facessero i tamponi. Non per forza nei loro studi, anche nei checkpoint allestiti dalle ATS. Risultato? Come ci racconta Affari italiani, ha aderito solo un medico su dieci! Forse sono troppo impegnati a firmare comunicati e appelli strumentali contro Attilio Fontana? Fate meno politica e più i medici. Chiediamo troppo?”.

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