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    Coronavirus, lo sfogo della soccorritrice su Facebook: “Guardo le foto della vostra movida e ho paura”

    Di Niccolò Di Francesco
    Pubblicato il 24 Ago. 2020 alle 19:14

    Coronavirus, il post della soccorritrice: “Guardo le foto della vostra movida e ho paura”

    “Guardo le foto della vostra movida e ho paura”: è solo un passaggio del lungo sfogo di Giorgia Fantinuoli, soccorritrice che lavora sulle ambulanze a Milano, la quale, dopo l’aumento dei casi di Coronavirus in Italia, ha pubblicato un post su Facebook diventato in breve tempo virale. Questo il post pubblicato sul profilo Facebook della soccorritrice: “Questa sono io alla dodicesima ora di lavoro. Vestita esattamente come 4 mesi fa, mentre vi lamentavate tutti dell’economia che andava a rotoli e stremavate i vostri cani per fare 10 minuti di passeggiata”.

    “Sono io che guardo le foto e i video della vostra movida e di notte non dormo perché ho paura di dover tornare a stare sola, lontana dalla mia famiglia perché faccio un ‘lavoro rischioso’. Ho paura di dover combattere la vostra cazzo di ignoranza, e il vostro spietato coraggio di vedermi quando chiamate l’ambulanza e dirmi che non riuscite a tenere la mascherina per 2 ore di viaggio in treno perché andate in ‘iperacidosi’. Ho paura dell’ignoranza più di quanto abbia paura del virus. Perché per 4 mesi ho visto colleghi stanchi, mi sono addormentata senza mangiare per 3 sere di fila, ho trattenuto la pipi anche per 10 ore, perché non potevo togliermi la tuta in tyvek. Ho paura di voi, che ci avete chiamati ‘eroi’, ma adesso vi siete già dimenticati dei segni sulla nostra faccia di quella cazzo di mascherina che portate come braccialetto”.

    Il post, diventato virale, è stato condiviso anche dalla pagina Facebook del “Servizio Ambulanze – Mediolanum Soccorso”, per cui lavora la soccorritrice, che ha scritto: “Una nostra dipendente, sperando che le sue parole possano venire ascoltate. Oramai non c’è più una guerra da vincere, solo tante battaglie da portare avanti, limitando le perdite. Senza mai abbassare la guardia. È una situazione, questa che stiamo vivendo in prima persona, che non ci piace, ci infastidisce, ci fa sentire ancora un pò impotenti,ma che facciamo col cuore e con la stessa passione, che ci ha fatto iniziare questo percorso. Non abbassiamo la guardia, e dovreste farlo anche voi, anche perché la tregua è stata al limitare d’essere fittizi”.

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