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    Coronavirus, uno studio mostra le radiografie dei primi due contagiati: gravi danni ai polmoni

    Di Giulia Angeletti
    Pubblicato il 17 Mar. 2020 alle 17:58

    Coronavirus, uno studio mostra le radiografie dei primi due contagiati: gravi danni ai polmoni

    Appartengono ai primi due contagiati in Italia dal Coronavirus, due turisti cinesi a Roma, le sconvolgenti radiografie e immagini della Tac ai polmoni che sono state diffuse dai ricercatori dell’Istituto Spallanzani in uno studio che sarà presto pubblicato sull’International Journal of Infectious Diseases. Immagini che fanno davvero rendere conto di quanto possano essere devastanti le conseguenze dell’infezione da Covid – 19, soprattutto perché sia l’uomo di 67 anni che la donna di 65 non avevano patologie pregresse che potessero complicare il decorso della malattia, eccezion fatta per un po’ di ipertensione.

    Tutto è cominciato con febbre e tosse, ma presto la situazione per la coppia si è aggravata fino al punto che i pazienti hanno sviluppato la sindrome da distress respiratorio dell’adulto (ARDS), la quale li ha poi condotti verso una condizione di insufficienza respiratoria e alla necessità di essere aiutati con un respiratore. Si parla di “opacità del vetro smerigliato”: gli spazi aerei nei polmoni si erano sostanzialmente riempiti di liquido, pus, acqua o sangue e, inoltre, i tessuti molli si erano ispessiti. Un altro dei fenomeni osservati è stato poi quello della “pavimentazione pazza”, cioè un ispessimento del setto interlobulare, il quale compromette la capacità respiratoria. I polmoni, dunque, per effetto del Coronavirus tendono a riempirsi di muco sempre di più nel corso della malattia.

    “I modelli polmonari in entrambi i pazienti – è quanto spiegato dai ricercatori – sono caratterizzati da ipertrofia dei vasi polmonari, che sono aumentati di dimensioni, in particolare nelle aree con danno interstiziale più pronunciato. Questa nuova evidenza radiologica suggerisce un diverso modello di coinvolgimento polmonare rispetto a quelli osservati nelle altre infezioni note gravi causate da coronavirus (Sars e Mers)”.

    E’ stato infatti ravvisato, nello stesso studio, che l’infezione può causare ipertrofia, cioè l’allargamento dei vasi sanguigni che conducono l’ossigeno dal cuore ai polmoni, il quale genera esso stesso insufficienza respiratoria ed è probabilmente generato a sua volta dall’iperemia (eccesso di sangue nei vasi polmonari) dovuta all’infezione virale.

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