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Home » Esteri

Corno d’Africa: milioni sull’orlo della carestia

Immagine di copertina

Carenza di cibo e acqua: i paesi più colpiti Somalia, Etiopia e Kenia

S&D

Oltre 12 milioni di persone – secondo le stime della FAO – sono in questi mesi a forte rischio di insicurezza alimentare in quello che
viene definite il Corno d’Africa. Una siccità prolungata che continua a farsi
sentire in Somalia, Etiopia e Kenya, dove la mancanza di cibo e acqua sta dando
vita a una nuova emergenza umanitaria. Solo in Etiopia tre milioni di persone
sono attualmente malnutrite. 

Al momento le
fonti d’acqua sono pressoché esaurite, i pascoli completamente aridi, si
registrano forti perdite dei capi di bestiame e malnutrizione acuta,
soprattutto tra i bambini sotto i 5 anni. Le famiglie hanno un accesso sempre
più limitato al cibo, le fonti di reddito scarsegggiano a fronte di debiti sempre più elevati e a tutto questo si aggiunge la carenza di scorte di cereali, acqua e terra per il foraggio,
e una ridotta produzione di latte e carne.

La mancanza di pogge ha ulteriormente aggravato le ricorrenti
siccità provocate da El Niño dell’anno passato e la regione intera è
attraversata dal rischio costante di insicurezza alimentare. El Niño è un fenomeno climatico che si manifesta ciclicamente ogni 3-7 anni e che provoca un innalzamento della temperatura delle acque dell’Oceano pacifico, causando gravi inondazioni o lubghi periodi di siccità. Secondo l’Organizzazione Mondiale di Meteorologia (World Meteorological Organization’s -WMO), El Niño 2015-2016 è stato uno dei più intensi degli ultimi 60 anni e le sue onseguenze si fanno sentire molti mesi dopo.  

Per far fronte a questa nuova ondata di siccità, la FAO ha
lanciato un appello per un’azione umanitaria immediata che eviti la catastrofe
delle ripetute carestie come nel 2011.   

In Somalia, più di 1,6 milioni di persone (46% della
popolazione) hanno bisogno di aiuti umanitari. In Kenya non va meglio: il
Governo ha infatti recentemente dichiarato la siccità, stato di emergenza
nazionale. Secondo il Kenya Food Security Grioup, il numero delle persone che
ha bisogno di aiuti umanitari è salito da 1,3 milioni di persone nel mese diagosto a 2,7 milioni nel mese di gennaio 2017. ActionAid in Kenya sta monitorando l’impatto della prolungata siccità sulle
comunità con cui lavora e ha cominciato a mobilitarsi per fornire aiuto
umanitario. Attualmente le comunità più colpite sono quelle pastorali che
vivono nelle aree aride e semi-aride di Isiolo, Baringo, Kilifi, West Pokot e
Garissa. Anche in Etiopia e Somaliland, l’organizzazione sta distribuendo acqua e cibo nelle aree più colpite.

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