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    Nuova Zelanda, oltre 140 balene sono state trovate morte spiaggiate

    Credit: Tim Cuff/New Zealand Herald via AP
    Di Clarissa Valia
    Pubblicato il 26 Nov. 2018 alle 15:28 Aggiornato il 12 Set. 2019 alle 02:53

    Sono circa 145 i cetacei morti dopo essersi arenati sulla spiaggia remota Mason Bay dell’isola Steward Island, un lembo di terra semideserto nel sud della Nuova Zelanda.

    L’avvistamento dei 145 globicefali, cetacei della famiglia dei delfinidi simili a piccole balene, spiaggiati è stato segnalato da un’escursionista nella serata di sabato 24 novembre 2018.

    Quando le autorità sono accorse sul posto hanno trovato metà delle balene già morte, le altre, quelle ancora vive, è stato necessario sopprimerle.

    Questo perché l’isola che si estende in poco meno di 2mila km quadri di area, e abitata da non più di 400 persone, non possiede le strutture adeguate per soccorrere i cetacei. Anche cercare di trasportare le globicefale altrove non le avrebbe salvate, il loro stato di salute avrebbe reso infatti impossibile soccorrerle.

    Dal Dipartimento della Conservazione, il direttore delle operazioni Ren Leppens ha dichiarato: “Purtroppo le probabilità di riportare in mare con successo le balene rimanenti erano estremamente basse”.

    “La località remota, la mancanza di personale disponibile e le condizioni peggioranti dei cetacei hanno fatto sì che il trattamento più umano è stata l’eutanasia. Tuttavia è sempre una decisione straziante”.

    Il direttore del Dipartimento ha aggiunto che durante il fine settimana un gruppo di 10 balene pigmee, dette ferese, si sono arenate in un’altra spiaggia. Ma non è tutto, sono stati registrati altri due casi di spiaggiamenti di singole balene. “È improbabile che i casi siano collegati, ma gli spiaggiamenti sono “relativamente comuni” in Nuova Zelanda”, ha dichiarato Leppens.

    A marzo oltre 150 balene si erano arenate su una spiaggia in Australia. Secondo le autorità dell’Australia occidentale, al momento del ritrovamento, circa la metà delle balene erano già morte. In quell’occasione molti squali avevano invaso l’area attirati dalle carcasse degli animali. L’allerta squali aveva infatti attirato l’attenzione mediatica.

    Cos’è lo spiaggiamento delle balene e da che cosa è dovuto

    I motivi degli spiaggiamenti non sono ancora chiari e ci sono molte teorie.

    Gli scienziati non sanno esattamente che cosa causi lo spiaggiamento delle balene.

    Gli esperti hanno detto che si possono verificare degli attacchi quando le balene sono malate, ferite o commettono errori di navigazione, in particolare lungo le dolci spiagge in pendenza.

    Lo spiaggiamento più grave in Australia fu nel 1996, quando 320 balene pilota finirono a Dunsborough. Solo venti balene sopravvissero.

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