Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 08:10
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Di Battista
Immagine autore
Guida Bardi
Home » Migranti

La storia di Abdul, da prigioniero in Libia ad apicoltore in Piemonte

Immagine di copertina

Il documentario Bee My Job, prodotto dall'associazione Cambalache che si occupa di integrare rifugiati e richiedenti asilo, è il racconto di come il destino delle api e degli uomini si intrecciano

Abdul è un giovane rifugiato senegalese, proveniente da una famiglia contadina. A causa di problemi politici che mettevano in pericolo la sua vita ha dovuto lasciare la sua terra e la sua famiglia.

Oggi anche la vita delle api è in pericolo, minacciata dall’inquinamento.

Questa notizia puoi leggerla direttamente sul tuo Messenger di Facebook. Ecco come

Bee My Job è un progetto umanitario dell’associazione Cambalache che si occupa di integrare rifugiati e richiedenti asilo come Abdul nel territorio italiano, insegnandoli il lavoro dell’apicoltore.

Il documentario Bee My Job racconta l’epopea di Abdul: il suo rapporto con la terra di origine, il viaggio attraverso il deserto e il mare, la sua prigionia in Libia, l’incontro con lo sconosciuto, con altre culture e il suo arrivo in Italia.

Oggi Abdul, grazie al supporto dell’associazione Cambalache e il progetto Bee My Job lavora come apicoltore in Piemonte. Qui ha ricostruito piano piano delle relazioni, una stabilità emotiva, delle amicizie e un lavoro. Le api, con il loro instancabile lavoro di impollinazione sono parte essenziale del ciclo della vita.

L’apicoltura costringe a capire che ogni creatura gioca il suo ruolo nel tenere in equilibrio un sistema. Le doti fecondatrici di questi piccoli insetti portano un messaggio rivoluzionario: per creare valore si deve lasciare spazio alle contaminazioni.

I flussi migratori, allo stesso modo, mescolano informazioni umane garantendo la sopravvivenza e la varietà della cultura umana. Lasciano spazio alla contaminazione culturale. Quando il proprio habitat naturale è attaccato da agenti esterni, si può ricominciare a vivere in ambienti diversi.

Bee My Job è il racconto di come il destino delle api e degli uomini si intrecciano.

Il documentario Bee My Job nasce grazie a un’idea di Francesco Panella, titolare dell’azienda apistica Apiari degli Speziali: raccontare attraverso un breve documentario la storia del progetto Bee My Job.

Una storia di integrazione, di flussi migratori e di rapporto con la terra.

Cambalache è l’associazione che ha dato origine a questo progetto: permettere ai rifugiati e ai richiedenti asilo di integrarsi nel tessuto sociale e territoriale italiano attraverso l’apprendimento di un lavoro. Attraverso dei corsi di formazione e dei tirocini Cambalache insegna a un gruppo di richiedenti asilo il lavoro dell’apicoltura.

Il fine ultimo, quello di permettere a questi nuovi apicoltori di aprire un giorno la propria azienda agricola nel pieno rispetto della natura. Api e uomini lavorano fianco a fianco, instancabilmente, per infondere nuova vita all’habitat naturale, attraverso il reciproco lavoro di impollinazione e contaminazione culturale.

Elena Brunello (produttrice e autrice del soggetto), Paolo Caselli (regista) e Francesco Ferri (direttore della fotografia), della casa produttrice milanese Dueotto Film, raccontano la storia di Abdul, di Cambalache e del progetto Bee My Job.

Prendendo spunto da alcuni punti del saggio “La Favola delle Api”, del medico e filosofo olandese Bernard de Mandeville (1670-1733), che traccia un paragone tra la struttura sociale degli uomini e quella dell’alveare, il documentario Bee My Job racconta il territorio italiano e la sua contaminazione con culture altre che lo arricchiscono.

Quello dell’apicoltore è un lavoro che oggi, in Italia, manca di forza lavoro.

Il meticoloso lavoro delle api è necessario alla sopravvivenza dell’ecosistema. Insegnando le tecniche antiche e moderne di questo lavoro a un gruppo di rifugiati il progetto Bee My Job ha permesso al territorio piemontese di recuperare linfa vitale. Bee My Job è una storia di api e di uomini.

Ti potrebbe interessare
Migranti / Migranti, sbarchi anche a Natale: a Lampedusa approdate quasi 300 persone
Migranti / Migranti, accordo Roma-Tirana: l’Italia gestirà due centri in Albania
Migranti / Catania, la giudice Apostolico non convalida i trattenimenti di altri 4 migranti
Ti potrebbe interessare
Migranti / Migranti, sbarchi anche a Natale: a Lampedusa approdate quasi 300 persone
Migranti / Migranti, accordo Roma-Tirana: l’Italia gestirà due centri in Albania
Migranti / Catania, la giudice Apostolico non convalida i trattenimenti di altri 4 migranti
Migranti / “Il decreto sulle espulsioni accelerate è illegittimo”: il tribunale di Catania libera quattro migranti del centro di Pozzallo
Migranti / Governo, nuovo decreto anti-migranti: sarà espulso chi mente sull’età
Migranti / Lampedusa, bimbo di 5 mesi muore durante lo sbarco: sotto shock la madre 17enne
Migranti / Naufraga barchino a sud di Lampedusa, un morto. Dispersi una donna e un bambino
Migranti / Tragedia a Lampedusa, naufraga barca di migranti: morto bimbo di 4 anni. “La madre ha tentato di salvarlo”
Esteri / Naufragio Pylos, le 19 telefonate che le autorità greche hanno ignorato: “Aiuto, sarà la nostra ultima notte”
Migranti / “Non lasciamo sola l’Italia sui migranti”: l’apertura di Macron a Meloni in vista del G7