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Justin Bieber scrive a Simone Biles: “So cosa significa guadagnare il mondo ma perdere la propria anima”

Justin Bieber e Simone Biles
Di Clarissa Valia
Pubblicato il 29 Lug. 2021 alle 13:25 Aggiornato il 29 Lug. 2021 alle 13:27

Justin Bieber ha espresso il suo sostegno a Simone Biles, la ginnasta 24enne che ieri ha deciso di ritirarsi dalle Olimpiadi di Tokyo 2020 per focalizzarsi sul suo benessere psicologico.

Dopo l’inaspettato ritiro dalla competizione, l’atleta statunitense aveva ammesso: “Devo concentrarmi sul mio stato mentale e non mettere a repentaglio la mia salute e il mio benessere”. “Non ho più fiducia in me stessa come prima – ha detto la 24enne quattro volte d’oro a Rio 2016 e prima ginnasta nella storia ad aver vinto cinque titoli mondiali nel concorso individuale – Non so se è una questione di età. Sono un po’ più nervosa adesso quando salgo in pedana”. Biles ha aggiunto: “Sento che non mi sto divertendo più come prima. So che questi sono i Giochi, volevo farli ma in realtà sto partecipando per altri, più che per me. Mi fa male nel profondo che fare ciò che amo mi sia stato portato via. Non appena salgo in pedana siamo solo io e la mia testa… e lì ci sono demoni con cui devo confrontarmi”.

Justin Bieber ha scritto a Simone Biles una lunga lettera condivisa sul suo account Instagram. “Nessuno capirà mai le pressioni che stai affrontando“, dice il cantante canadese. Il marito di Hailey Baldwin ha precisato di non conoscere personalmente la ginnasta ma di essere orgoglioso della sua scelta di lasciare le Olimpiadi di Tokyo. “So cosa significa guadagnare il mondo intero ma perdere la propria anima. A volte i nostri no sono più potenti dei nostri sì. Quando ciò che ami inizia a rubarti la gioia è importante fare un passo indietro e capire il perché”. Nel 2017 Justin Bieber ha detto addio al suo tour mondiale per concentrarsi sulla sua salute mentale e i problemi di ansia e attacchi di panico: “La gente pensava fossi pazzo ma è stata la scelta migliore che potessi fare. Sono orgoglioso di te Simone”.

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