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Sanremo 2020, Diletta Leotta risponde alle critiche sul suo monologo

Dopo il debutto da co-conduttrice, Diletta Leotta ha dovuto rispondere a chi ha criticato il suo monologo sulla bellezza e il tempo che passa

Di Giovanni Macchi
Pubblicato il 6 Feb. 2020 alle 13:39 Aggiornato il 6 Feb. 2020 alle 13:42

 

Sanremo 2020, la risposta di Diletta Leotta alle critiche sul suo monologo

Anche se gli ascolti della seconda serata di Sanremo sono stati un successo, è difficile dimenticare l’exploit della prima serata con i due monologhi, quello di Rula Jebreal e quello di Diletta Leotta, che hanno catalizzato l’attenzione degli spettatori.

Dopo il debutto da co-conduttrice, Diletta Leotta ha dovuto rispondere a chi ha criticato il suo monologo sulla bellezza e il tempo che passa.

Tra le più dure c’è Nunzia De Girolamo che durante la Vita in Diretta aveva detto: “Io ho trovato banale e ipocrita quel discorso e la bellezza non cade addosso sempre. A volte è determinata da tante cose e noi non possiamo pensare che un monologo a Sanremo in un momento importante, con quella parte importante di Rula… Sinceramente mi ha profondamente deluso”.

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“Forse sarebbe stato meglio non essere nella stessa sera di Rula Jebreal, ma mi avrebbero criticata comunque. La sua è una storia vera e tragica. Il mio un momento ironico e, come me, autoironico”, afferma la showgirl in un’intervista al quotidiano “Il Corriere”.

 

“A me e mi fanno le canzoncine come ai calciatori mi diverto, ma quando vanno oltre bisogna farglielo capire. Una volta all’ accoglienza calorosa di una curva ho risposto con il pollice alzato. Quando hanno iniziato a gridare ‘fuori le tette’ l’ ho girato in giù”: a Sanremo la risposta di Diletta Leotta alle critiche sul monologo.

L’ attacco del suo monologo è stato criticato accostando le sue foto di qualche anno fa e di oggi che fanno pensare a dei ritocchi.

Nessun intervento? “Se uno ha voglia di farsi qualcosa per sentirsi meglio sono d’ accordo. Anzi gli offro un suggerimento: mio fratello è un chirurgo bravissimo. Quando hai in casa uno così ci fai ricorso. Il ritocco per me non è paura di invecchiare, ma sistemare difetti che mentalmente non ti fanno stare bene”.

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