C’è spazio anche per un giudizio sulla politica nel nuovo libro di Fedez dal titolo L’acqua è più profonda di come sembra da sopra. Il rapper, infatti, scrive: “Fanno schifo tutti, la politica è quello che è, e la destra forse ha fatto più danni della sinistra (o se la pareggiano). Ma quando puzzi di mer*a quelli di sinistra si allontanano da te, invece quelli di destra, dato che alla puzza di mer*a ci sono abituati, riescono a continuare a rivolgerti la parola, non spariscono. E poi si sanno divertire molto di più degli altri. Sono oggettivamente più simpatici”. Fedez, quindi, afferma che i politici di destra “per quanto siano delle mer*e, sono più pane al pane e vino al vino”, e aggiunge che “se ti devono dire una cosa te la dicono, sono meno melliflui”.
Il rapper, poi, affronta il capitolo riguardante il Ddl Zan di cui è stato fervente sostenitore in passato. O almeno così sembrava dal momento che ora Fedez scrive: “E anche con Zan il discorso è complesso. Tutti mi hanno descritto come ‘paladino arcobaleno’, perché purtroppo, in questo Paese, ormai ogni cosa viene ridotta a un’etichetta. Ma se si va a riprendere il motivo per cui ho difeso la legge Zan, si scoprirà che non mi riferivo ai contenuti del disegno di legge: la mia critica era più verso il fatto che un singolo – il leghista Andrea Ostellari – stesse ostruendo il processo democratico”.
Secondo Fedez il disegno di legge “era un provvedimento scritto male. Non ho grande stima di Alessandro Zan, credo che reciti una parte e, quando gli chiedi di partecipare a un confronto con Adinolfi, lui non lo fa: ‘Non devo avvicinarmi a questa gente sennò le do popolarità’. Invece è perché lo teme. Dialetticamente, Adinolfi lo uccide. E quindi apprezzo più Adinolfi, che nonostante abbia idee totalmente diverse dalle mie non si tira mai indietro di fronte a un confronto”.