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Giappone, otto mesi dopo la prima arriva nelle sale il film premio Oscar “Oppenheimer”: esposti cartelli di avvertenza fuori dai cinema

Credit: AGF
Di Andrea Lanzetta
Pubblicato il 29 Mar. 2024 alle 14:34 Aggiornato il 29 Mar. 2024 alle 14:36

Otto mesi dopo la prima uscita negli Stati Uniti e nel Regno Unito, il vincitore del premio Oscar come Miglior Film “Oppenheimer” è arrivato anche nelle sale del Giappone, dove però alcuni cinema hanno esposto dei cartelli di avvertenza rivolti al pubblico.

La pellicola, diretta da Christopher Nolan (che ha ottenuto l’Oscar per la Miglior Regia), racconta la storia del fisico statunitense J. Robert Oppenheimer, interpretato da Cillian Murphy (che ha vinto il premio come Miglior Attore), alla guida del progetto Manhattan, che permise agli Usa di sviluppare le prime bombe atomiche poi sganciate nell’agosto del 1945 sulle città di Hiroshima e Nagasaki, in Giappone, uccidendo più di 200mila persone.

Il film ha incassato quasi un miliardo di dollari a livello globale ma finora non era mai stato presentato nel Sol Levante, nonostante l’importanza del mercato giapponese per le produzioni di Hollywood. Le preoccupazioni sulle possibili conseguenze della proiezione del film nell’unico Paese della storia mai bombardato da armi nucleari avevano spinto infatti la Universal Pictures a escludere le sale nipponiche dal programma di distribuzione globale di Oppenheimer.

Alla fine però la Bitters End, un distributore giapponese di film indipendenti, è riuscita a ottenere i diritti di distribuzione del film premio Oscar e ad annunciare una data di uscita ufficiale dopo cerimonia di premiazione degli Academy Awards.

I dubbi della Universal Pictures però non sembravano infondati. Alcuni cinema di Tokyo infatti hanno esposto fuori dalle sale dei cartelli rivolti al pubblico con l’avviso della presenza di immagini di test nucleari che possono evocare i danni e la tragedia causati dalle bombe.

In un’intervista concessa all’agenzia di stampa Reuters prima dell’uscita del film però, la sopravvissuta alla bomba atomica sganciata il 6 agosto 1945 su Hiroshima, Teruko Yahata, si era detta ansiosa di vedere la pellicola, nella speranza che possa rilanciare il dibattito sul bando alle armi nucleari.

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