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    Sondaggi politici di oggi: ecco perché gli italiani premiano Salvini

    Secondo un esperto c'è una motivazione ben precisa dietro il successo del leader della Lega

    Di Veronica Di Benedetto Montaccini
    Pubblicato il 1 Ago. 2019 alle 08:36 Aggiornato il 1 Ago. 2019 alle 08:37

    Sondaggi politici oggi 1 agosto: ecco perché gli italiani premiano Salvini

    La Lega di Salvini non sembra conoscere crisi e sale sempre di più nei sondaggi politici, al contrario del Movimento 5 Stelle che, invece, sembra andare sempre più giù.

    Ma perché gli italiani nelle intenzioni di voto premiano Matteo Salvini e penalizzano Luigi Di Maio? La risposta è semplice: per coerenza.

    Ad confermarlo è Rado Fonda, direttore di ricerca di Swg, che nell’ultima rivelazione resa nota lunedì 29 luglio dava la Lega al 38 per cento, in crescita di uno 0,2 per cento rispetto alla settimana precedente e il Movimento 5 Stelle in caduta libera al 17,3 per cento.

    Secondo Fonda, Salvini è l’unico in questo momento che, agli occhi degli italiani, appare coerente e soprattuto l’unico in grado di poter realizzare le promesse elettorali.

    Tutto il contrario del Movimento 5 Stelle, che paga proprio i numerosi dietrofront su alcuni dei temi su cui aveva fondato la propria forza elettorale: dalla Tav all’Ilva, dall’obbligo vaccinale alla modifica della regola del doppio mandato.

    Secondo Fonda i grillini “hanno avuto successo con una politica di forte opposizione, ma una volta al governo hanno dovuto affrontare la difficoltà del cambio di approccio. Ora hanno bisogno di riposizionarsi”.

    Pd, Forza Italia e la mancanza di leadership

    Ma la coerenza non è l’unico fattore che premia Salvini e la Lega. Al momento, infatti, secondo Fonda non c’è nel panorama politico italiano “un leader forte che possa competere sul piano comunicativo con Salvini”.

    Se nel M5S il ruolo di Luigi Di Maio è da tempo messo in discussione, nel Pd e in Forza Italia c’è un problema di leadership.

    Nel Partito Democratico, infatti, permangono litigiosità e incomprensioni nonostante la nuova guida di Nicola Zingaretti. Il Pd, stimato da Swg al 22 per cento, rimane, dunque “un partito percepito con una linea politica confusa, non chiara”.

    Il perenne scontro interno, in particolar modo con i renziani, non fa comprendere agli elettori se “il partito stia cambiando veramente rispetto agli anni precedenti”.

    Non va meglio in Forza Italia, che secondo i sondaggi è sprofondato al 6,5 per cento, superato anche da Fratelli d’Italia.

    Anche in questo caso il partito paga la mancanza di chiarezza. Con Berlusconi che ha lanciato un nuovo soggetto politico e sembra defilarsi sempre di più e il partito diviso tra i due coordinatori Giovanni Toti e Mara Carfagna, gli elettori non riescono a comprendere più chi è che ha il controllo di Forza Italia.

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