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Il mondo questa settimana

Uno sguardo agli eventi più importanti degli ultimi sette giorni.

Di Nessa Gibbardo
Pubblicato il 27 Lug. 2013 alle 01:48

In Spagna, almeno 78 persone sono morte e 140 sono rimaste ferite nel deragliamento di un treno nei pressi di Santiago de Compostela. Si tratta del più grande disastro nel Paese dall’attentato di Madrid del 2004, in cui persero la vita 191 persone [Leggi l’articolo]. Dopo settimane di protesta contro il malgoverno, in Bulgaria i manifestanti hanno impedito a circa 100 tra politici, giornalisti e impiegati di uscire dal parlamento per diverse ore. Alexei Navalny, attivista e blogger antigovernativo russo, è stato liberato in seguito al pagamento di una cauzione, dopo essere stato condannato per frode a 5 anni di prigione. Secondo alcune associazioni per i diritti umani, il processo sarebbe stato influenzato da ragioni politiche, data la volontà di Navalny di candidarsi contro Putin alle prossime elezioni presidenzali. A Trappes, un sobborgo di Parigi, la perquisizione di una donna con velo integrale ha scatenato delle proteste, che hanno incluso episodi di violenza contro la polizia e l’incendio di alcune vetture. Il marito della donna, accusato di aver tentato di strangolare l’agente di polizia che aveva fermato la moglie, ha dichiarato in un’intervista di non aver usato violenza contro le forze dell’ordine [Leggi l’articolo]. In Belgio, il principe della corona Filippo è divenuto re, dopo l’abdicazione del padre, re Alberto II. Nel frattempo, in Gran Bretagna è nato il figlio dei duchi di Cambridge, terzo in linea di successione al trono inglese. Il bambino è stato chiamato George Alexander Louis [Leggi il commento].

Detroit è diventata la più grande città americana ad andare in bancarotta. A fronte di un debito di circa 18 miliardi di dollari accumulato in decenni di declino, la popolazione è diminuita da 1 milione e 800 mila abitanti nel 1950 a 700 mila e i servizi pubblici sono stati tagliati al punto che solo il 40 per cento dell’illuminazione pubblica è funzionante [Guarda la gallery]. Anthony Weiner è finito al centro di un nuovo scandalo cybersessuale, che mette a rischio la sua candidatura a sindaco di New York. Un episodio simile gli era costato il posto al Congresso nel 2011 [Leggi l’articolo]. In Colombia, 19 soldati sono stati uccisi in un agguato delle FARC, riaccendendo le tensioni tra il gruppo armato e e il governo. Si tratta della più consistente perdita di vite umane dall’inizio dei negoziati di pace tra ribelli e autorità colombiane [Leggi l’articolo]. Papa Francesco è in visita in Brasile, il più popoloso Paese cristiano al mondo. Il pontefice è stato accolto da milioni di fedeli, ma non sono mancati scontri e contestazioni [Leggi l’articolo].

Per la prima volta in tre anni, Israele e Palestina hanno acconsentito a tenere dei colloqui per far ripartire il processo di pace, in seguito alle forti pressioni in tal senso del segretario di Stato John Kerry. In Iraq, circa 500 prigionieri sono stati liberati dal carcere di Abu Ghraib, a nord di Baghdad, in seguito ad un assalto di militanti della jihad islamica. Il Presidente del Sud Sudan, Salva Kiir, ha licenziato il suo intero governo, compresi ministri e vicepresidente, senza giustificare ufficialmente la decisione [Leggi l’articolo].

In Cina, l’ex leader del Partito Comunista di Chonqing è stato accusato di corruzione e abuso di potere dalle procure di Shinan e Jandong, nell’ambito di uno dei più grandi scandali per corruzione del Paese [Leggi l’articolo]. Intanto, un terremoto nella provincia nordoccidentale di Gansu ha ucciso circa 90 persone, ferendone 800 [Leggi l’articolo]. Il premier giapponese Shinzo Abe ha vinto le elezioni alla Camera alta, ottenendo così i numeri per governare il Paese con una maggioranza stabile. Il governo del Myanmar ha liberato 70 prigionieri politici, a qualche giorno dalla promessa fatta dal presidente birmano Thein Sein al primo ministro britannico David Cameron sulla liberazione di tutti i prigionieri politici entro l’anno [Leggi l’articolo]. Poco dopo l’annuncio da parte del premier australiano Kevin Rudd delle nuove politiche relative all’immigrazione clandestina, nove persone sono morte annegate per l’affondamento di un battello al largo dell’isola di Java, Indonesia, mentre tentavano di raggiungere l’Australia [Leggi l’articolo].

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