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Come funziona l’immunoterapia che ha vinto il premio Nobel per la medicina 2018

Rendere più aggressivo il sistema immunitario per sconfiggere i tumori: ecco la scoperta dei ricercatori premiati con il Nobel per la medicina

Di Clarissa Valia
Pubblicato il 5 Ott. 2018 alle 06:49 Aggiornato il 5 Ott. 2018 alle 12:54

Immunoterapia: cos’è e come funziona

L’immunologo statunitense James P. Allison e il giapponese Tasuku Honjo hanno vinto il premio Nobel 2018 per la medicina. L’assegnazione del riconoscimento è dovuta alle “loro scoperte sulla terapia del cancro per mezzo della regolazione del sistema immunitario”.

I due studiosi “hanno capito che si può stimolare il sistema immunitario per attaccare le cellule tumorali, un meccanismo di terapia assolutamente nuovo nella lotta a un tipo di malattia che uccide ogni anno milioni di persone e che costituisce una delle più gravi minacce alla salute dell’umanità”, si lgge nelle motivazioni dell’Accademia.

Le terapie dei due scienziati hanno rivelato una sorprendente efficacia nella lotta al cancro.

Ma in che cosa consiste l’immunoterapia? Come si può potenziare il sistema immunitario per sconfiggere il cancro?

L’immunoterapia è stata spesso considerata il quarto pilastro della terapia oncologica dopo la chirurgia, la radioterapia e i farmaci antitumorali.

James P. Allison e Tasuku Honjo hanno vinto il Nobel “per le loro scoperte nel campo delle terapie contro il cancro tramite inibizione della regolazione negativa del sistema immunitario”, in parole semplici come rendere più aggressivo il sistema immunitario nei confronti dei tumori.

I due ricercatori hanno scoperto come togliere i freni al sistema immunitario per renderlo più potente e in grado di sconfiggere il cancro.

Cos’è il freno del sistema immunitario?

Il sistema immunitario è progettato per sconfiggere attacchi esterni. Quando il nostro corpo viene colpito da un tumore per esempio, il sistema immunitario cerca di arginare il proliferarsi di queste cellule “malate”.

Ma delle volte i tumori hanno la meglio, riescono quindi a raggirare il sistema immunitario, riuscendo persino a farselo “amico” evitando che questo si rivolti contro se stesso.

Per evitare che il sistema immunitario agisca all’impazzata contro ogni minaccia è progettato anche per autoregolarsi per tempo e intensità di risposta. Qui entrano in gioco i freni evitando quindi che il sistema immunitario agisca più del dovuto causando danni dovuti a una risposta eccessiva.

Il sistema di regolazione del sistema immunitario serve quindi a frenarlo per evitare di “mandare” risposte eccessive.

Si chiamano checkpoint immunologici e si occupano dell’equilibrio tra azione, controllo e freni del sistema immunitario.

Quando questi freni sono iperattivati l’immunosorveglianza si riduce. Ed è proprio quello che accade quando si presenta un tumore.

La scoperta di James P. Allison e Tasuku Honjo mira proprio a combattere i tumori non agendo sul tumore stesso, ma al contrario partendo proprio dal sistema immunitario cercando di potenziarlo. Colpendo quindi il cancro in maniera indiretta.

La scoperta di questi freni e delle strategie per inibirli ha rappresentato un punto di svolta nella lotta contro il cancro che ha meritato il premio Nobel per la Medicina 2018.

James P. Allison ha studiato una proteina che funziona come freno al sistema immunitario e ha capito il potenziale per liberare le cellule che attaccano i tumori. Il giapponese Tasuku Honjo ha lavorato alla stessa tecnica, ma con un differente sistema d’azione.

Le terapie dei due scienziati hanno rivelato una sorprendente efficacia nella lotta al cancro. Allison e Honjo condivideranno il premio che ammonta a 9 milioni di corone svedesi (870mila euro), come annunciato dall’Assemblea del Nobel riunita al Karolinska Institute di Stoccolma, l’università medica più prestigiosa di Svezia.

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