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Coronavirus, il 41% degli italiani pensa di non vaccinarsi

Di Antonio Scali
Pubblicato il 21 Giu. 2020 alle 08:26

Coronavirus, il 41% degli italiani pensa di non fare il vaccino

Quasi mezza Italia non ha intenzione di vaccinarsi contro il Coronavirus. Questo è il dato sorprendente che emerge da una ricerca dell’EngageMinds HUB dell’Università Cattolica, secondo cui più di 4 italiani su 10 collocano “la propria propensione a una futura vaccinazione tra il ‘per niente probabile’ o a metà tra ‘probabile e non probabile’”.

Ciò significa appunto che oltre il 40% dei nostri connazionali tendenzialmente quando ci sarà un vaccino contro il Covid-19 non se lo farà. Al contrario il restante 59% degli italiani molto probabilmente o abbastanza probabilmente si vaccinerà. La ricerca è stata realizzata tra il 12 e il 18 maggio tramite interviste con metodologia CAWI (Computer Assisted Web Interview) su un campione di 1000 persone, rappresentativo di tutta la popolazione italiana, nell’ambito del progetto Craft della Cattolica di Cremona.

Da segnalare come la ricerca non evidenzi particolari differenze geografiche tra pro e contro al vaccino. Un dato leggermente superiore si registra in Centro Italia, dove si raggiunge il 43%. Ma chi sono questi 6 italiani su 10 più propensi a vaccinarsi? “In generale, sono meno esitanti nei confronti della vaccinazione i più giovani col 34% contro il 41% del totale campione, e i più anziani col 29% contro il 41% del totale campione – spiega a Repubblica Guendalina Graffigna, ordinario di Psicologia dei consumi e direttore del centro di ricerca EngageMinds HUB dell’Università Cattolica e responsabile della ricerca–. Più dubbiose invece risultano le persone tra i 35 e i 59 anni (48% contro il 41% del totale campione). Dalla ricerca non emergono particolari accentuazioni sulla base della professione: i pensionati e gli studenti si confermano meno diffidenti verso il vaccino, più esitanti gli operai e impiegati, e imprenditori nella media”.

“Chi ha un approccio più individualista ed egoista nei confronti della gestione della salute e non ritiene che vaccinarsi sia un atto di responsabilità sociale tende a essere ancora più evitante verso l’ipotesi di un futuro programma vaccinale per Covid-19: parliamo di un 71% contro il 41% del totale. Al contrario, decisamente più propensi della media sono coloro che ritengono che i loro comportamenti abbiano un valore importante per la salute collettiva”, aggiunge la dottoressa.

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