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    Trattativa Pd-M5S, ecco l’idea di Renzi per premier e ministri: i nomi

    Foto Ansa. Credit: ANSA / RICCARDO ANTIMIANI

    Zingaretti e Di Maio sarebbero i due vicepremier

    Di Marco Nepi
    Pubblicato il 26 Ago. 2019 alle 07:57 Aggiornato il 26 Ago. 2019 alle 08:06

    Trattativa Pd-M5S, i nomi di Renzi

    In piena trattativa Pd-M5S per la nascita di un nuova alleanza di governo dopo le dimissioni di Conte spuntano i nomi di Matteo Renzi per la presidenza del Consiglio e i ministeri. Il quotidiano La Stampa, in un articolo di retroscena, espone oggi uno schema gradito all’ex premier indicando anche chi potrebbe andare ad occupare le varie caselle.

    Secondo l’ex segretario Dem potrebbe esserci un capo del governo non politico con vicepremier i due protagonisti del confronto, Nicola Zingaretti e Luigi Di Maio. In questo modo si manterrebbe un equilibrio tra i capi politici. Ma non solo. Di Maio potrebbe tenere per sé non solo la vicepresidenza del Consiglio ma anche il ministero dello Sviluppo economico, mentre il senatore Stefano Patuanelli, capogruppo del Movimento 5 Stelle, prenderebbe il posto del collega Danilo Toninelli alle Infrastrutture e Trasporti.

    > Scontro Pd-M5S: trattativa bloccata sul nome di Giuseppe Conte

    Al Ministero della Giustizia poi, potrebbe finire il Procuratore della Repubblica di Catanzaro Nicola Gratteri, che Renzi voleva come Guardasigilli già nel 2014 ma fu allora stoppato dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. All’Economia si ipotizza un altro passaggio di consegne, da Giovanni Tria all’economista in quota M5S Marcello Minenna.

    Un presidente non politico

    Dunque, Zingaretti potrebbe decidere di entrare a Palazzo Chigi assumendo lo stesso grado di Di Maio, mentre l’attuale premier, Giuseppe Conte, potrebbe finire in Europa come Commissario Ue.

    Ma chi potrebbe essere il premier di un governo Pd-M5S? I nomi del puzzle di Renzi sono gli stessi che circolano da giorni. Due personalità autorevoli: ul magistrato ed ex presidente dell’Autorità nazionale anticorruzione Raffaele Cantone e la vice presidente della Corte Costituzionale Marta Cartabia., che ha però dichiarato di voler portare a termine l’incarico alla Consulta che le è stato affidato otto anni fa e che si concluderà nel settembre 2020.

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